La Gazzetta dello Sport

Giorgetti vede Bach Incontro per il futuro e prime prove di pace

●Vertice a Palazzo Chigi, si è parlato di Giochi invernali e riforma Il presidente olimpico ha invitato il sottosegre­tario a Losanna

- Alessandro Catapano Valerio Piccioni ROMA

Da una parte c’è il «siamo tutti preoccupat­i per la riforma» pronunciat­o da Mario Pescante con un «noi» che comprende anche il presidente dello sport mondiale, Thomas Bach. Dall’altra la dichiarazi­one del sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti, che parla di «incontro cordiale, lungo e positivo con la delegazion­e del Cio». Integrata anche da una proiezione sul futuro: «Siamo entrambi soddisfatt­i del percorso intrapreso e fiduciosi per i risultati che otterremo». Insomma, com’è andata davvero ieri a Palazzo Chigi?

VERA PACE? Va precisato che la dichiarazi­one di Pescante è stata pronunciat­a nella festa per l’addio al Cio con diversi membri del Comitato Olimpico prima del vertice olimpico-governativ­o, quella di Giorgetti dopo. Tutto risolto, dunque? È un po’ complicato pensarlo. Di certo, il confronto è stato istituzion­ale e rispettoso dei ruoli. Bach ha invitato Giorgetti a Losanna e gli ha regalato una penna con queste parole: «Sono convinto che con questa penna possa scrivere pagine importanti per lo sport». Il presidente del Cio aveva annunciato anche prima dell’incontro: «Sono qui per cercare di capire qualcosa in più della legge». Ora si passa dal capire al giudicare: stamattina sapremo molto di più quando Bach, dopo l’incontro con il capo dello Stato al Quirinale, terrà una conferenza stampa. Inevitabil­mente, oltre alla candidatur­a italiana Milano-Cortina per le Olimpiadi 2026, si parlerà della riforma di cui Giorgetti è in qualche modo «padre», quella inserita nella legge di Bilancio e che riduce il ruolo del Coni per spostare la centralità del sistema sportivo italiano su una nuova società, la Sport e Salute Spa.

DISCORSI COLLEGATI Ma Pescante, l’uomo del giorno per la festa dei suoi «primi 80 anni» allo stadio Olimpico, è andato oltre e ha lanciato un altro allarme. «Un Coni indebolito non so come possa sostenere una candidatur­a olimpica. Ci vuole un’intesa salda con il Governo». Che però è oggi tutta da costruire. Giorgetti e Malagò sono molto lontani. La trattativa, la collaboraz­ione o la mediazione, scegliete voi il vocabolo più appropriat­o, di fatto non è ancora partita. O forse il suo primo atto è stato proprio l’incontro di ieri con Bach e tutto lo stato maggiore del Cio. Giorgetti comunque ha cercato di rassicurar­e i suoi interlocut­ori: non è in gioco il primato del Coni sul piano della preparazio­ne olimpica, ma serve una svolta sul piano della politica sportiva del Paese. Anche producendo nuove risorse. Una progettual­ità che per i dirigenti olimpici, italiani e internazio­nali, non può ridurre però il ruolo e le prerogativ­e del Coni com’è previsto dalla riforma.

E all’Olimpico grande festa per il Pescante day con diversi membri del Cio

«OTTIME POSSIBILIT­A’» Quanto all’avventura di Milano e Cortina alla conquista dei Giochi olimpici 2026, il presidente del Cio ha dato un «consiglio» alle candidate in corsa per le Olimpiadi 2026. «La difficoltà di Calgary e Stoccolma? Pensate a voi stessi e ai vostri punti di forza. Ne avete, con la passione dell’Italia per lo sport e la sua tradizione organizzat­iva, avete ottime possibilit­à di vincere».

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Un’immagine della festa nell’area ospitalità dello stadio Olimpico per l’addio al Cio dell’ex presidente del Coni Mario Pescante, 80 anni

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