JUVE TROPPO BUONA TANTI TIRI, POCA MIRA SERVE PIÙ CINISMO
●I bianconeri creano però non chiudono le partite Allegri conferma: «Bisogna far gol, essere cattivi» Ma Scholes attacca Szczesny: «È lui il punto debole»
Solo il City conclude di più tra le big, ma sei squadre hanno un bottino di gol superiore
Torino, abbiamo un problema. La Juventus è troppo buona, espressione che francamente non le appartiene: la Juve è cinica per definizione, impietosa per abitudine, spietata per tradizione. Questa squadra invece è diversa dalle altre vestite di bianconero: impressiona per il palleggio, il controllo della palla e della partita, ma sembra divertirsi a tenere in vita gli avversari. È successo in tante partite in stagione, con due simboli: Juve-Genoa e Juve-Manchester United. Sempre a Torino, sempre con punti persi.
BUONI O CATTIVI «Bisogna fare gol, concretizzare le occasioni – ha detto Allegri mercoledì notte –. Bisogna essere solo più cattivi, più precisi quando siamo davanti alla porta». La sensazione è questa: la squadra non ha messo ancora insieme le due anime del suo allenatore, uno strano caso di esteta che ama la praticità. La Juve crea tante occasioni ma spesso le spreca. Ha un grande realizzatore, Ronaldo, che soprattutto a inizio stagione calciava con meno precisione rispetto alle abitudini, e un gruppo di grandi attaccanti non specializzati nel cinismo. I dati Opta confermano. Se si sommano i numeri di campionato e coppa delle grandi europee, si scopre che la Juventus è bella e buona. Troppo buona. Tra le 17 squadre considerate - sei inglesi, cinque italiane, tre spagnole, due tedesche, una francese, le migliori del continente - la Juve è al secondo posto per tiri totali: meglio fa solo il Manchester City di Guardiola, che è già oltre i 300 tiri in meno di tre mesi. IL PSG INVECE... Se dai tiri totali però si passa agli «expected goals», la statistica che misura il volume e la tipologia delle occasioni create, la Juventus scivola al secondo posto. Se si parla di tiri in porta, al sesto. Se si contano i gol, il dato più importante, al settimo: oltre al City, fanno meglio Psg, Barcellona, Borussia Dortmund, Arsenal e Chelsea. La conclusione è semplice: la Juve segna poco per quanto tiri. La percentuale realizzativa infatti è appena superiore al 10%, lontanissima dal 21% di Borussia Dortmund e Psg.
IL FUOCO Fine dei numeri, inizio dei ragionamenti. Il più importante: sarebbe assurdo essere critici dopo la prima sconfitta. Soprattutto, dopo una partita controllata per 80 minuti. Il cinismo è l’unico macroproblema della Juve, che non vuole abituarsi. «La sconfitta ci fa tornare con i piedi per terra, stavamo scherzando col fuoco – ha detto Chiellini mercoledì notte –. In tutti questi anni c’è sempre stata una partita della svolta e spero sia questa». Poi ci sono questioni minori: «Concediamo troppe punizioni sia laterali che centrali – ha detto Al-
ORA L’ITALIA Chiellini pensa già alla A: «Higuain eccezionale, il Milan deve ringraziare il cielo per avere avuto uno come lui»
legri –. Vogliamo subito rubare la palla e non va bene. Bisogna migliorare». Oltre all’attacco, quindi, occhio alla difesa.
TACKLE DI SCHOLES
La Juve mercoledì ha preso il primo gol da fuori area. Per il resto, le brutte notizie sono arrivate da tante deviazioni in area, tanti cross sofferti. Se parliamo di piccoli dubbi, questo c’è. A dire la verità, per Paul Scholes ce ne sarebbe un altro. La leggenda dello United, commentando il 2-1, ha attaccato Szczesny: «Poteva uscire ma è stato indeciso, è il punto debole della Juve». Hargreaves ha aggiunto un carico: «Quanti hanno vinto la Champions senza un portiere di valore mondiale?». Szczesny non ha messo in fila grossi errori ma è vero, più volte – Parma, ad esempio – ha lasciato una sensazione di insicurezza. L’inverno sarà importante anche per lui: la Juve gli chiede il massimo livello mondiale e Wojciech sa che ogni errore verrà notato e rimarcato. Parare dopo Buffon è un lavoro usurante. Prossima tappa, per lui e per tutta la difesa, Higuain e il Milan: «Gonzalo è stato eccezionale nel nostro gruppo. Una persona generosa e buona –ha detto Chiellini –. Il Milan ha ringraziato il cielo per aver avuto un attaccante così». Mistico, ma rende l’idea.