FENOMENO HANDANOVIC IL MIGLIORE IN EUROPA
La prima missione sembra essere già a buon punto, perché in Italia un progetto vincente non può non partire dalla solidità difensiva. Luciano Spalletti voleva alzare un muro davanti ad Handanovic e così ha pensato bene di piazzare Stefan de Vrij accanto a Milan Skriniar, il pilastro della scorsa stagione. C’è voluta qualche giornata per registrare bene i meccanismi, ma il risultato finale valeva l’attesa. Dietro la striscia delle sette vittorie consecutive in Serie A c’è forte l’influenza della nuova solidità difensiva: 6 gol subiti in 11 giornate e miglior difesa del campionato. Anche per questo Spalletti dopo il pareggio col Barcellona si è permesso di provocare: «Se fossi nel Barça o nel Real offrirei 100 milioni per Skriniar, e altri 20 li darei di mancia...». Come per dire: meglio di lui, in Europa, non ce n’è. Per il rinnovo è tutto fermo, proprio perché lo slovacco è entrato nel mirino delle big. «Non so se il mister scherzasse, ma non ci penso, il prezzo non è nella mia testa — ha detto Skriniar a Inter Tv —. Rinnovo? Sempre allo stesso punto, parleremo quando ci sarà più tempo, ma i tifosi possono stare tranquilli. La mia prestazione col Barça? Non ho fatto niente di speciale, difendere la porta è il mio lavoro». Vero, ma non a tutti riesce poi così bene. Ora a Skriniar però manca solo il gol: «Ma sento che sta per arrivare».
AMALGAMA Gol che invece ha già trovato De Vrij, proprio alla prima a San Siro contro il Torino. Stefan è l’uomo che mancava alla difesa nerazzurra per il salto di qualità: leadership, esperienza internazionale e qualità nell’impostazione. Lui però fa l’umile e rilancia: «Skriniar è fortissimo – ha detto a Sky –, ci troviamo molto bene e dividiamo anche la stanza in ritiro. Miranda ha esperienza e poi c’è anche Ranocchia, siamo ben amalgamati. Handanovic? Un perfezionista». Tutti uniti, insomma: «Spalletti prepara benissimo le partite e fa le scelte per il bene della squadra. L’esclusione con la Lazio? Mi ha spiegato il motivo, alla fine è lui il capo». Un capo che vuole tornare a vincere. E con una difesa così, si può pensare in grande.