«No ai drammi ma stia attenta Troppi successi tolgono fame»
●L’ex difensore non si preoccupa: «Allegri maestro dei dettagli, ora una grande reazione»
«Non vediamo le streghe dove non ci sono»: Sergio Brio, ex giocatore ed allenatore e ora commentatore, è stato al servizio di Madama in due periodi distinti (197475 e dal 1978 al 1990), vincendo di tutto e di più (4 scudetti, 3 Coppe Italia ma soprattutto 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Intercontinentale e 1 Supercoppa Uefa) e adesso entra a gamba tesa per difendere la sua ex squadra dopo il primo passo falso della stagione. GETTY IMAGES «Il risultato di mercoledì sera è bugiardo — racconta l’ex stopper —. Mourinho può dire ciò che vuole, anche di aver vinto meritatamente, ma la Juventus ha messo alle corde il Manchester e ha perso solo per due sbavature nel finale. Però quello che è successo deve essere d’insegnamento».
Allegri ha puntato il dito contro i troppi errori sotto porta: il poco cinismo dell’attacco bianconero, che produce tanto ma non capitalizza, è un problema?
«Allegri ha ragione, non bisogna specchiarsi altrimenti si corrono troppi rischi: la squadra non deve più commettere questo errore, deve imparare a chiudere la gara. Ma non vedo come un problema. Anzi, certe lezioni sono un toccasana: m’aspetto una Juventus indiavolata contro il Milan, che non lascerà scampo alla squadra di Gattuso».
Contro il Manchester sono arrivati anche i primi due gol subiti in Champions League, dopo tre gare con la porta inviolata. Un altro campanello d’allarme?
«Sicuramente c’è un problema di attenzione, che va assolutamente rafforzata nei momenti finali della partita. Le due reti subite mi stupiscono, perché la Juventus è maestra nella cura maniacale dei dettagli e nel tenere alta la concentrazione fino alla fine. Ho apprezzato le parole di Giorgio Chiellini nel dopo gara: ha ragione, i dettagli sono importanti in Champions League, tutte le squadre sono organizzate».
Altri due reti prese su calcio piazzato, come capitato spesso quest’anno in campionato. Come si può migliorare sotto questo aspetto?
«Ribadisco, più che sulle marcature bisogna lavorare sulla concentrazione. Mettere Barzagli al posto di De Sciglio per controllare meglio Fellaini è stata una mossa giusta da parte dell’allenatore, però la Juventus ha allentato la tensione nel momento cruciale. E questo non doveva succedere. Dopo tante vittorie i bianconeri hanno messo inconsciamente il pilota automatico: devono ritrovare la voglia di lottare, quella fame che li ha portati ai 7 scudetti di fila. In ogni caso le critiche ad Allegri le trovo ingiustificate: sta facendo un grandissimo lavoro».
Visto il rapporto complicato con la Champions League, tra i tifosi c’è già parecchio pessimismo. Lo stop può essere visto come un presagio negativo per il futuro?
«Ma non scherziamo. E’ una sconfitta indolore, che secondo me arriva anche nel momento giusto. Non fa danni per la qualificazione agli ottavi e rimette tutti con i piedi per terra: niente si conquista senza fatica, questo è il messaggio che deve arrivare alla squadra. Non dimentichiamo che questo gruppo finora aveva infilato 13 vittorie e 1 pareggio tra campionato e Coppa. La Juventus ha tutto per poter arrivare fino in fondo in Champions. Ha fatto un solo errore quest’estate...».
Quale?
«Vendere Gonzalo Higuain. Mi sarebbe piaciuto tanto vederlo in campo in coppia con Cristiano Ronaldo e con Dybala suggeritore alle loro spalle. Così la Juventus sarebbe stata perfetta. Ma anche senza il Pipita può togliersi grandi soddisfazioni».