La Roma giovane applaude Kluivert e rilancia Schick
●DiFra pronto a puntare su di loro contro la Samp L’olandese: «Da ora in poi giocherò di più da titolare»
Se pensate che il calcio sia come l’amore, ancora una volta un grande scrittore – a suo modo – è riuscito a fornire parole agli allenatori di ogni tempo. «Non c’è nessuna persona giusta – raccontava l’ungherese Sandor Marai –. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun’altra parte. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c’è un pizzico di quella giusta». Pensateci: questo può valere per tutti i calciatori che un tecnico è chiamato a gestire. Il p ortiere giusto? L’attaccante giusto? Ecco, provate a chiederlo in questi giorni a Di Francesco, quotidianamente masticato dal dubbio delle punte da mettere in campo in una rosa che, al completo, sembra assortita. Con giocatori con caratteristiche «giuste» ma da sfruttare al momento giusto. Questione di periodi, certo; di condizione fisica in saliscendi. E così, nel primo freddo Mosca, la Roma ha assistito alla sbocciare del talento di Justin Kluivert, mentre domenica – proprio da ex della Samp – potrebbe essere arrivato il turno di Patrik Schick.
RINGIOVANIRE La squadra che si va a costruire mostra anche un requisito diverso rispetto al recente passato: l’età media assai più bassa. Pensate all’attacco. Domenica l’allenatore potrebbe schierare in avanti Under (21 anni), Pellegrini (22), Kluivert (19) e Schick (22). Età media: 21 anni. Più o meno come se la Roma si fosse tuffata nella fontana della giovinezza, se si pensa che il reparto offensivo nel derby, ad esempio, era composto da Florenzi (27), Pastore (29), El Shaarawy (26) e Dzeko (32). Età media: 28 anni. Sette in più.
PADRE E FIGLIO Ecco, il simbolo di questa svolta può essere proprio Kluivert. L’olandese è partito titolare per la terza volta in stagione, fornendo una ottima prova. Insomma, delle 8 presenze fin qui accumulate (con un gol: al Plzen), questa è parsa la più convincente. «Di Francesco non ha paura di mettere i giovani in campo – ha detto Justin –. Sono convinto che da ora in poi saranno molte le partite che giocherò dall’inizio. Contro il Cska mi dispiace di non essere riuscito a segnare, però la continuità aiuta chiunque a migliorare. Sono venuto qui per giocare e spero di fare belle cose in futuro». I complimenti della famiglia, poi, lo hanno reso felice, con papà Patrick – ex stella di Ajax, Milan e Barcellona – sempre più convinto «che Roma sia la scelta migliore per lui».
FURIA CECA La stessa medicina, domenica, tutti sperano la metabolizzi Schick. L’appannamento di Dzeko, infatti, sembra spingere verso questa scelta. A Trigoria, d’altronde, raccontano tutti la stessa storia: Patrik è fortissimo, gli serve solo il gol per sbloccarsi. Certo, difficile sfidare un centravanti cannibale come Dzeko, ma adesso sembra essere venuto il momento del ceco. Ovvio che sia presto per dire: ora o mai più, ma certo una prova da «core ‘ngrato» contro la Samp sarebbe quella che gli occorre per decollare.
DIFRA E ZIDANE D’altronde Di Francesco vuole di più dal suo gruppo per vincere e convincere. Inutile dire, perciò, che la notizia giunta dalla Spagna di un interessamento della Roma per Zidane sia stata accolta con una smentita. Pensare all’addio del tecnico che ha la più alta media punti in Europa (1,8) tra i tecnici giallorossi dai tempi di Liedholm (parametrato ai 3 punti) forse merita solo un sorriso. In attesa che Kluivert e Schick lo facciano diventare più rotondo.