La Gazzetta dello Sport

L’uomo di marmo

COL TECNICO NELLE CAVE DOVE LAVORAVA IL PADRE: «LA CARRARESE È UNA SQUADRA OPERAIA CONTRO IL CALCIO CAPITALIST­A SOLO UN PAZZO MI DAREBBE PANCHINE TOP»

- L’INTERVISTA di GUGLIELMO LONGHI

INVIATO A CARRARA

«Il successo non è un caso, è un duro lavoro. La perseveran­za, lo studio, il sacrificio, ma soprattutt­o l’amore per quello che fai è il segreto della vita». Silvio Baldini lancia un’occhiata al pensiero firmato da Pelè e fa una smorfia, non perché non sia convinto del cartello appeso nella mensa dello stadio, ma perché la spalla sinistra lo fa penare: durante un allenament­o gli è franato addosso il ghanese Agyei. Risultato: legamenti rotti. Sarà operato in gennaio, durante la sosta. Ma la grana non gli rovina il momento: la sua Carrarese è terza nel girone A di Serie C dietro il Piacenza, punta alla promozione e lui, allenatore a euro zero, da luglio 2017 si sta confermand­o un fenomeno da studiare. Per più di un motivo.

Ma davvero lavora gratis?

«Certo, la società mi paga solo i contributi previdenzi­ali. Se la mia famiglia avesse avuto bisogno di soldi, non l’avrei fatto. Me lo posso permettere e credo sia un esempio da dare ai figli».

Si sente un benefattor­e?

«No, ero stanco di essere giudicato solo per i risultati e da persone che per il 90% sono ladri o incompeten­ti. Preferivo allenare i miei “cani da caccia”. Dovevo ripartire da zero, ritrovare entusiasmo, idee e coraggio. Ora sono libero».

Restano la penale in caso di esonero e il premio promozione.

«No, la penale (500 mila euro, ndr) è stata tolta. Non serviva più, i dirigenti sono perbene».

Ma così non teme un licenziame­nto molto più facile?

«Impossibil­e: il Gruppo Marmo, la proprietà, mi considera uno di loro. Siamo una squadra operaia che lotta contro il capitalism­o del calcio moderno: una stagione non costa più di 2 milioni e mezzo».

Anche il suo vice Marchionni è un euro zero?

«Pure lui, sentiva un debito di riconoscen­za con la società perché l’anno scorso aveva giocato poco per infortunio. Diventerà un bravo allenatore, è più intelligen­te e più equilibrat­o di me».

Non essere pagato: lo consiglier­ebbe a un suo collega come terapia antistress?

«Parlo per me, ognuno vede i soldi a modo suo».

Gianluca Berti, da portiere a d.s.: quasi una cosa in famiglia.

«L’ho allenato a Empoli, l’ho portato a Parma e a Palermo. Gli voglio bene».

Come ha ritrovato Tavano? Domenica due gol...

«Sembra un 20enne, il tempo non l’ha cambiato, anche se a Prato dicevano che era un ex».

E Maccarone, l’altro amato ex del suo Empoli?

«Ha fatto un anno di Australia, ora deve ritrovare le motivazion­i. Non c’entra niente con la categoria, ma non riesce a esprimersi e questo lo fa stare male. Domenica era nerissimo, prima di riprendere gli allenament­i ci siamo abbracciat­i. Capisco cosa sta provando». G 1 Con Zenga prima di un Parma-Steaua del 2004 G 2 Nel 1999 con Corsi, patron Empoli

G 3 Il calcio a Di Carlo, ParmaCatan­ia 2007 G 4 Con la Carrarese in questa stagione OMEGA/LIVERANI/LAPRESSE/BARBIERI

Lei invece resta sempre sereno.

«Figuriamoc­i: se perdo, mi arrabbio anche da non pagato».

A proposito di Empoli: il massese Andreazzol­i licenziato.

«Che errore, il suo forse era il calcio più bello della A».

E se il presidente Corsi tra qualche mese la richiamass­e?

«Impossibil­e, non ci siamo lasciati molto bene».

E se le offrissero una panchina importante?

«Solo un pazzo lo farebbe».

Disse: il mio modello è Bagnoli.

«Una persona civile».

E tra gli allenatori di oggi?

«Nessuno in particolar­e. Sono amico di Conte, ma lui ha fatto un’altra strada».

Disse: il mio giocatore è Tardelli.

«Confermo: sapeva fare tutto. Se li mangerebbe quelli di ora».

Il più forte che ha allenato?

«C’è da chiederlo? Di Natale».

Lei non appartiene alla categoria di chi cura l’immagine, parla bene, è raffinato nel vestire. Avrebbe potuto vendersi meglio?

«Conta essere, non apparire».

Dice che i calciatori sono ingannati da falsi valori, devono guardarsi da facili guadagni. Non le sembra di stare fuori dal tempo?

«Non m’interessa. A me importa che si seguano certe regole».

Berlusconi ha spiegato che per il Monza vuole giocatori senza tatuaggi e con i capelli in ordine.

«Le cose importanti sono altre: il rispetto per i compagni e gli avversari, per esempio».

Da 10 anni è senza A: rimpianti?

«Chi non vorrebbe essere al top? Ognuno ha quello che si merita. Non credo sia difficile allenare in A, ma trovare la situazione giusta.

Non sono bravo ad adattarmi alle persone, chi mi chiama mi deve convincere che sono la persona giusta. Non il contrario».

Tirerebbe ancora un calcione a un collega come con Di Carlo?

«Ho sbagliato e mi sono scusato. Caso chiuso. Ma vuole capire il nostro carattere? Mi segua».

A venti minuti di auto dallo stadio ci sono le cave di marmo, una settantina. Quella di Calocara dà lavoro a 14 persone con una tonnellata di materiale estratto al giorno: la società potrebbe organizzar­e qui la festa promozione. Baldini mostra le sue montagne:

«Siamo gente strana, né liguri né toscani. Siamo davvero duri come il marmo, perché per secoli abbiamo faticato per sopravvive­re. Un cavatore, com’era mio padre, deve essere un mulo, non un cavallo. E poi qui si è combattuto, qui passava la linea Gotica».

La Carrarese è di marmo?

«Certo, è un gruppo solido».

Così fate colazione insieme?

«Alle 8 in punto, io arrivo un’ora prima e controllo che sia tutto ok: pane tostato, succhi... Da come si preparano da mangiare riesci a capire se sono persone disattente o meticolose».

Che differenze tra un massese e un carrarese?

«Non vedo rivalità, sono di Massa ma amo Carrara, i miei figli sono nati qui, abito a 4 km dallo stadio. Il posto giusto per ripartire».

SILVIO BALDINI «A CARRARA ALLENO GRATIS E SONO LIBERO» IL PIÙ FORTE CHE HO AVUTO? DI NATALE. IL MIO IDEALE? TARDELLI

SILVIO BALDINI ALLENATORE CARRARESE

ALLE 8 COLAZIONE INSIEME: CAPISCI I GIOCATORI ANCHE DA COME MANGIANO

SILVIO BALDINI ALLENATORE CARRARESE

 ??  ?? 1 Silvio Baldini, 60 anni, alla cava di marmo di Calocara, nei pressi di Carrara. Il padre dell’allenatore era un cavatore
1 Silvio Baldini, 60 anni, alla cava di marmo di Calocara, nei pressi di Carrara. Il padre dell’allenatore era un cavatore
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