Ricciardo: «Sì, Max era furibondo dopo la mia pole»
●L’australiano riparla del Messico: «Il ritiro mi ha distrutto, ma non ho mai pensato di chiudere la stagione lì»
Daniel Ricciardo è a Interlagos. E non è una notizia, neppure dopo che in Messico, tradito dalla frizione, aveva lasciato intendere che ne aveva abbastanza di finire appiedato: è successo 8 volte quest’anno, nessuno più sfortunato di lui. «Già nel momento in cui dicevo quelle cose, seppure molto giù, non ci ho mai creduto, non era quella la mia intenzione». n.d.r.).
LA CHIAVE
«Il futuro non sai cosa riserva, non c’è la certezza di avere un’auto competitiva»
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L’australiano ha così postato un video di sua iniziativa («Sapevo che il team avrebbe apprezzato») per fare marcia indietro. «Domenica sera in Messico sarei rimasto chiuso nella mia stanza, senza vedere e parlare con nessuno. Ma c’erano sei dei miei migliori amici che mi avevano seguito a Austin e poi lì. Potevo lasciarli soli? Così siamo andati fuori, poi a Los Angeles per 6 giorni, e mi è davvero servito. Essere qui fa bene a me e al mio cuore. La
I GP conquistati dal tedesco al volante della Ferrari: 3 nel 2015, 5 nel 2017 e 5 anche quest’anno, mentre due stagioni fa la rossa non vinse mai sfortuna? Beh spero che resti confinata a questa stagione». Purtroppo non sembra finita. Ieri Ricciardo ha avuto un’altra brutta notizia: sulla sua vettura dovrà essere sostituito il turbo, con una penalità di cinque posizioni in griglia. Qualcuno gli fa notare che la gioia per la pole position in Messico ha urtato i Verstappen. «So che Max era furibondo, ma non penso che ce l’avesse con me. Anch’io lo sarei stato se avessi perso una pole per così poco. La mia gioia era dettata dal fatto che venivo da un periodo negativo e non ero tra i favoriti».
SFAVORITI Verstappen dal canto suo ha ammesso che «se qualcuno mi avesse detto una parola sbagliata, avrebbe trascorso un brutto momento». Ma la sua rabbia era indirizzata al motore: «Sono sempre stato il più veloce, tranne in quei 5 o 6 secondi che il motore ha avuto un calo». Tutto cancellato dalla grande vittoria di domenica, che però difficilmente potrà ripetere in Brasile. «Noi qui non possiamo lottare, non ci sono abbastanza curve per compensare quello che perdiamo sul rettilineo in salita, e soprattutto tante si prendono a tutto gas, come a Silverstone. Sperare nella pioggia? Ma domenica dicono che sarà asciutto».