La Gazzetta dello Sport

La cooperativ­a del Non c’è solo Icardi La forza dell’Inter: in 11 già a segno in A

● Mauro resta il bomber ma quest’anno Spalletti ha tante frecce in più, da D’Ambrosio a Politano

- Carlo Angioni MILANO

El segna semper lü, ma adesso capitan Maurito non è più solo. L’Inter delle 7 vittorie di fila e della difesa meno battuta (solo 6 gol al passivo) ha un primato che l’anno scorso sembrava un miraggio: i 21 gol segnati nelle prime 11 giornate di campionato sono arrivati grazie a 11 giocatori, record della Serie A condiviso con Roma e Atalanta, l’avversario di domani. L’uomo che segna sempre è ancora Mauro Icardi: il capitano si è sbloccato con la Fiorentina su rigore il 25 settembre e poi si è confermato con le doppiette a Spal e Lazio e il gol all’ultimo istante contro il Milan(6 reti nelle ultime 4 partite giocate dall’argentino, in panca contro Cagliari e Genoa). Tutto secondo copione, quindi. Ma la forza della nuova Inter adesso è anche altrove, ovvero nei 10 giocatori – extra Maurito – che da agosto hanno già portato in dote almeno un gol alla causa nerazzurra. E questa sì che è una novità: l’Inter una stagione fa si è fermata a 12 marcatori totali, mentre a questo punto era arrivata a 7, con Icardi e Perisic in gol già la bellezza di 15 volte (11 più 4).

CONTENTO Proprio per questo motivo Spalletti aveva sempre insistito sulle difficoltà del suo attacco quando Maurito e Ivan non colpivano. Un campionato dopo tutto è cambiato: l’allenatore nerazzurro è stato accontenta­to nel mercato estivo con gli arrivi di Lautaro, Keita, Politano e Nainggolan, tutta gente con tanti gol nei piedi, e adesso può essere ben contento. Luciano ha comunque goduto dei gol dei suoi classici terminali offensivi ma è anche riuscito a sfruttare la forza di più frecce e dare alla sua squadra un’impronta più... spallettia­na, ovvero più concreta alla voce gol, grazie alle marcature di Brozovic (2), Nainggolan (2), Gagliardin­i (2), Politano (2), Candreva, D’Ambrosio, De Vrij, Joao Mario e Lautaro. Un’Inter cooperativ­a del gol che assicura molta più imprevedib­ilità all’attacco e che permette di cambiare uomini con più facilità, senza avere l’assillo di perdere potenza là davanti. Ma non solo. L’Inter di quest’anno, in Europa preceduta da Borussia Dortmund (14 marcatori in 10 partite) e Paris Saint Germain (12 in 12), segna praticamen­te solo dentro l’area di rigore, il giardino di casa di Icardi. L’unico giocatore a fare centro da fuori in Serie A è stato infatti Marcelo Brozovic, all’Olimpico contro la Lazio. Per il resto 20 gol dentro i 16 metri e mezzo. E qui c’è l’altro merito di Spalletti, che ai suoi uomini chiede sempre di più di vedere la porta, di affondare, di proporsi. In questo senso Politano e Nainggolan sono gli esempi più chiari: Matteo e Radja hanno la capacità di bucare centralmen­te l’area avversaria e i loro gol sono arrivati proprio così. Aspettando che si sblocchi Keita, che nell’ultimo campionato giocato in Serie A (il 2016/2017) ha segnato addirittur­a 16 volte, Spalletti si gode anche goleador insoliti come Gagliardin­i e Joao Mario, entrambi a segno nella cinquina al Genoa e con tante chance di ritrovare la maglia da titolari anche domani all’ora di pranzo a Bergamo. La cooperativ­a Inter del gol ha bisogno di tutti.

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12 15 12 12 11*
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Luciano Spalletti, 59 anni GETTY

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