La Gazzetta dello Sport

La Var già agli ottavi di Champions? Ora l’Uefa vacilla

●Corsa per accorciare i tempi: serve un piano d’azione, decisivo l’Esecutivo del 3 dicembre, o si slitta al 2019-20

- Fabio Licari

Voci di svolta. Var in Champions da subito, dagli ottavi di finale, invece che nella prossima stagione? Il progetto Uefa, espresso in mille interviste dal presidente Ceferin e ufficializ­zato all’ultimo Esecutivo, resta sempre quello: cominciare nel 2019, prima con la Supercoppa, poi con i playoff di Champions, quindi estendere la «moviola» all’Euro 2020 e all’Europa League 2020-21. Però qualcosa può cambiare. Quando in estate la stampa britannica aveva lasciato intendere che ci sarebbe stato un anticipo, era stato lo stesso Ceferin a negare decisament­e l’indiscrezi­one. Ma ieri è stata la Bbc a rivelare che a Nyon starebbero pensando di forzare i tempi. Possibile?

DA MONTECARLO ALLA BBC Al sorteggio di Montecarlo, Ceferin aveva risposto così: «Si parte dall’inizio della prossima stagione, nella Supercoppa di Istanbul, e poi dai playoff di Champions. Decideremo il 27 settembre all’Esecutivo». E l’Esecutivo aveva confermato totalmente il progetto. Però Ceferin aveva aggiunto: «Ci sono alcune cose non completame­nte chiare. Non sono un esperto, ma il mio segretario Marchetti lo è, il capo degli arbitri Rosetti lo è. Quando saremo pronti, la inseriremo». Parole che possono essere la chiave di lettura di un’eventuale inversione a «U» prospettat­a dalla tv inglese. All’Uefa fanno capire che non è successo niente di nuovo, che a Nyon lo staff di Rosetti lavora ogni giorno per accorciare i tempi e risolvere le questioni tecniche e arbitrali. Workshop, allenament­i, test. E comunque siamo sinceri: gli arbitri top, tra Mondiali e campionati, sono abituati alla tecnologia, sono pronti.

PROBLEMI Oltre alle complicazi­oni tecniche, però, ci sono quelle tecnologic­he. Una cosa è stata Russia 2018, con un sistema tv centralizz­ato, una cosa è un campionato nazionale, e un’altra cosa è la Champions con 55 broadcast. Inoltre, per problemi di fibra, non è al momento possibile installare una centrale operativa a Nyon come era stato a Mosca per il Mondiale: quindi i Var dovrebbero andare in trasferta come gli arbitri di campo. Poi serve il provider della tecnologia. L’Uefa però non si nasconde che l’opinione pubblica pretende un adeguament­o ai grandi campionati. Nell’edizione in corso si è visto qualche errore grave: non che in passato fosse diverso, l’anno scorso le sviste sono state frequenti. Ma la «moviola» avrebbe evitato topiche tipo quella di Kassai che ha dato al City un rigore inesistent­e contro lo Shakhtar.

A DUBLINO A Nyon stanno facendo passi avanti su tutti temi. Cominciare agli ottavi era anche il vecchio progetto di Collina. Ma per realizzare il sogno di avere la Var subito bisogna correre: serve un piano, tecnico e politico, da approvare all’Esecutivo del 3 dicembre a Dublino. Saranno due settimane cruciali all’Uefa. Altrimenti se ne riparla ad agosto 2019.

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Il tuffo di Sterling del City con lo Shakhtar: un rigore inesistent­e

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