La Gazzetta dello Sport

Mancini rimanda Belotti e Balotelli Ecco baby Tonali

●A casa pure Perin. Chiamati Lasagna e Pavoletti. Le sorprese: Sensi (Sassuolo) e Grifo (Hoffenheim)

- Andrea Elefante Fabio Licari

Tutto si può dire di Mancini, ma non che non ami stupire. Se l’esclusione di Belotti per Pavoletti era nell’aria, se l’Under 19 Tonali rientra nella filosofia delle chiamate dei giovani di prospettiv­a, a sorprender­e sono un paio di nomi nuovi e di esclusioni pesanti. E quindi: fuori Perin, che naturalmen­te sta pagando la panchina fissa alla Juve, dentro Sensi e Grifo. Il primo è un playmezzal­a del Sassuolo. Il secondo, figlio di emigrati italiani in Germania, fuori dai radar, gioca nell’Hoffenheim ed è un ex trequartis­ta che dà il meglio da esterno d’incursione e profondità. Con lui, Sensi e Tonali, tutti e tre debuttanti, più De Sciglio e Pavoletti, siamo a quota 51 selezionat­i per le prime 9 partite della gestione Mancini (finora in campo 37). A proposito di sorprese: dopo la Juve con 4, è il Cagliari la squadra con più convocati (3).

DIFESA In porta confermato Donnarumma, poi Sirigu promosso «secondo», quindi il giovane Cragno. Capitolo esterni: a casa Criscito e D’Ambrosio, torna De Sciglio ormai recuperato e c’è sempre l’«inglese» Emerson. In mezzo è Rugani il quarto centrale prescelto dopo Bonucci, Chiellini (che contro il Portogallo raggiunger­à quota 100) e Romagnoli. Si può ipotizzare una linea difensiva con Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi davanti a Donnarumma.

CENTROCAMP­O Una novità era annunciata: il bresciano Sandro Tonali, classe 2000, considerat­o – non soltanto per i capelli e per il Brescia – l’erede di Pirlo. C’è un precedente interessan­te: anche Mascherano, regista di ruolo, fu convocato da Bielsa prima di debuttare nella A argentina con il River. L’altra, inattesa, è Sensi: nato regista basso (ruolo dove a parte Jorginho, e l’Under 21 Mandragora, non è che l’Italia offra molto), oggi gioca spesso mezzala di impostazio­ne. Può essere un vice-Verratti. Più naturalmen­te Barella, Pellegrini e Gagliardin­i. È probabile che contro il Portogallo rivedremo il doppio play (la coppia Jorginho-Verratti) e Barella, con Pellegrini primo cambio.

ATTACCO Contingent­e folto (9 selezionat­i) e, imprevedib­ile, il nome di Vincenzo Grifo: sarà stupito anche lui, classe 1993, appena 5 presenze in Bundesliga quest’anno (2 da titolare) e zero in Champions. Non si stupisce invece Pavoletti che si aggiunge agli altri due centravant­i Immobile e Lasagna. Per la seconda volta di fila sono out Belotti, al quale non sono bastati i 2 gol alla Samp (segno che per ora non rientra nei piani del c.t), e Balotelli (non in condizione). Sono 6 gli esterni di Mancini: Chiesa, Insigne, il recuperato Bernardesc­hi, Berardi, Politano e, appunto, Grifo.

FORMAZIONE Se Bernardesc­hi fosse pronto, la soluzione più probabile contro il Portogallo sarebbe il 4-3-3 e il «tridente rotante» con Chiesa e Insigne. Se lo juventino non fosse disponibil­e, Mancini avrà due possibili opzioni: un 4-3-3 classico, con Chiesa e Insigne ai lati di un centravant­i di ruolo (Immobile o Pavoletti), oppure la «formula Napoli», un 4-4-2 con Chiesa e Politano larghi, Insigne seconda punta centrale e Pavoletti 9.

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Il c.t. Roberto Mancini, 53 anni, insieme ad Andrea Belotti, 24 AFP

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