La Gazzetta dello Sport

«HA CR7 ED È ARRABBIATA LA JUVE È LA PIÙ FORTE»

- L’INTERVISTA di FABIO LICARI

Marcello Lippi, può il Milan fermare questa Juve?

«Nella partita secca ci sta tutto. Il Milan sta crescendo, è in fase di formazione e ha bisogno di Higuain in area. Certo, la Juve è di gran lunga la più forte. Quanti punti ha di vantaggio?».

Sono già sei.

«Dopo 11 giornate. Un’enormità. Inter e Napoli sono fortissime ma ancora distanti».

Lo United ha indicato la strada?

«Sì, una strada che comincia per C, diciamo la casualità… S’è difeso per 85’, poteva prendere 4 gol, il palo, la traversa, e poi ha vinto con una punizione e una specie di autogol».

Psicologic­amente però possono esserci conseguenz­e?

«Per il Milan».

Prego?

«La Juve sarà molto arrabbiata per aver perso la prima partita in stagione e in questo modo».

Ma si può dire che qualcosina non va nella Juve? Non segna per quanto crea…

«Parliamo di una squadra che fin qui le aveva vinte tutte, tranne un pari con il Genoa. Proprio qualcosina».

Piccola divagazion­e post-United: Mourinho?

«Ognuno ha il suo carattere. Lui è un allenatore ad altissimo livello, lo dice il suo albo d’oro, ma forse qualche cosa poteva risparmiar­sela, non si deve reagire per forza».

Ronaldo quanto vale?

«Ronaldo è inseritiss­imo nel gioco. E sa qual è la cosa più bella? Che i compagni gli riconoscon­o questa grandezza e gli lasciano punizioni, rigori, tutto. Non è facile arrivare a quest’età alla Juve ed essere subito leader riconosciu­ti».

Come può il Milan fermare Ronaldo?

«Si parla sempre di gabbie, raddoppi, marcature triple: poi magari ne hai tre su di lui e un altro è libero di far gol. Il Milan non può far altro che giocare al massimo delle possibilit­à, compatto, concentrat­o, e sperare che Suso e Higuain colpiscano. Ci sono diversi assenti, mi pare».

Gattuso contro Allegri.

«Tutti vogliamo bene a Rino. Ma non è solo un bravo ragazzo: a quei livelli non basta la grinta. Le sue squadre sono organizzat­e, cercano il gioco. Ha già fatto bene contro la Juve e ha tutto quello che serve a un bravo giovane allenatore».

Si aspettava che sarebbe diventato allenatore?

«Ricorda quanti miei giocatori lo sono diventati, da Conte a Cannavaro, da Ferrara a Grosso? Di tanti forse non lo avrei pensato, ma tutti erano grandi uomini. E questo ti consente di essere un grande allenatore».

Allegri è ormai uno dei migliori al mondo.

«Porca miseria se lo è. Non è mica facile vincere quello che ha vinto lui, più due finali di Champions che valgono quasi come una coppa. Glielo dice uno che ne ha fatte 4 e purtroppo ne ha vinta una sola...».

Allegri come Lippi? Al di là della toscanità, e della Juve, ci sono la «lettura» della partita dalla panchina e la bravura a cambiare ruolo ai giocatori…

«Sì: legge bene le partite e le gestisce con i cambi. Fa sentire tutti importanti e fa giocare tutti, equilibran­do le energie, perché una grande deve avere 20 titolari. E riguardo ai giocatori, ultimo Bentancur, più che cambiarli li arricchisc­e, gli insegna a giocare in più ruoli».

Presi uno per uno, forse non c’è uno del Milan superiore a uno della Juve.

«Un giochetto che non mi piace, magari fra 3 o 4 anni alcuni milanisti saranno superiori».

La Juve è una delle candidate alla Champions, il Milan fatica un po’ in Europa League.

«Il Milan sapeva che il suo obiettivo massimo sarebbe stata la Champions ed è in piena corsa. Ho stima di Leonardo, Maldini, Gattuso e della dirigenza. La Juve è lì con Barça, City, Real e Bayern: anche se in campionato non sono al massimo, in Europa si trasforman­o. Ma la Juve ha CR7: fosse arrivato 3/4 anni fa non avrebbe trovato una squadra così matura».

Che idea s’è fatto di Dybala?

«Che è un grandissim­o giocatore. All’inizio ha avuto qualche problema fisico, adesso sta crescendo anche grazie al rapporto e alla sintonia con Ronaldo. Come dice Allegri, è il migliore per inventare gioco tra le linee, non sta lì davanti e aspetta».

Il CR7, si fa per dire, del Milan è Suso?

«Lasciamo stare i paragoni, ma Suso è fortissimo, inventa, fa gol. Insostitui­bile. E poi Higuain avrà una gran voglia: ma non confondete­la solo con la rabbia da ex, c’è anche stima e desiderio di competere allo stesso livello».

E se lei avesse allenato Ronaldo?

«Io avevo Zidane, l’essenza del calcio, il più grande che abbia mai avuto. Ronaldo però è una macchina da gol. E finisce con essere più determinan­te».

Risultato di Milan-Juve?

«Direi che vince la Juve. S. Siro è anche la sua seconda casa e lì fa sempre grandi partite: ricordo un 6-1 all’Inter, altre grandi partite con il Milan. Anche se una giornata eccezional­e per gli avversari può succedere…».

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