MANCINI, OK AI NUOVI MA NON SCORDI BELOTTI
La bocciatura di Balotelli in Nazionale era inevitabile. Supermario si è smarrito un’altra volta. La sua carriera è simile alle montagne russe, sicuramente prima o poi l’attaccante tornerà alla ribalta. Ma il «quando» è impossibile da prevedere e la nuova Italia non può permettersi di aspettarlo. Una sconfitta dolorosa soprattutto per Roberto Mancini, visto che proprio il nuovo commissario tecnico lo aveva rimesso al centro del progetto azzurro. Facendo lui scudo al centravanti del Nizza per le critiche che hanno accompagnato questa scelta.
Balotelli ancora volta ha tradito la fiducia di un allenatore che pensava di essere in grado di cambiarlo. Forse sarebbe stato importante riportare Supermario nel campionato italiano. Dargli una motivazione quotidiana in più. O, forse, è soltanto un altro modo di illuderci che un giorno, all’improvviso, Balotelli riuscirà a trovare il suo equilibrio. Diventando quel goleador di cui il nostro calcio ha estremo bisogno. Mancini, con la sua dichiarata stima nei confronti del giocatore e anche dell’uomo, è un «ultimo treno» che sta passando. O, forse, è già passato.
In attesa del cannoniere che stiamo aspettando, il c.t. azzurro, nel doppio impegno contro il Portogallo in Nations League a San Siro e contro gli Stati Uniti in amichevole in Belgio, è orientato a rivedere in azione il tridente dei piccoletti. Con Lorenzo Insigne falso nove. Giusto così. La prima impressione è stata positiva. Ma guardando al futuro è doveroso pensare a un’Italia che difenda con il coltello tra i denti anche la figura della punta centrale di peso. Stavolta Mancini, cogliendo al volo le indicazioni del campionato, ha scelto di dare fiducia a Leonardo Pavoletti. Niente da dire. Il bomber livornese è uno dei simboli di un Cagliari molto italiano, molto divertente e pieno di talenti: basta ricordare che il club rossoblù, comprendendo anche il portiere Alessio Cragno e il centrale Niccolò Barella, porta tre elementi in Nazionale. Ed è romantico pensare che a pochi giorni di distanza dal 74o compleanno del mitico Gigi Riva ci sia un altro bomber a rappresentare la Sardegna in maglia azzurra.
Queste convocazioni seguono un percorso chiaro: cercare di valutare tutto quello che ci può essere interessante in giro. È giusto che Mancini conosca meglio Pavoletti e che possa pesare dal vivo le qualità di centrocampisti come Vincenzo Grifo dell’Hoffenheim, Sandro Tonali, classe 2000 del Brescia, e Stefano Sensi del Sassuolo. Nuovo è bello. Però è vietato perdere qualcuno per strada.
E qui torniamo agli attaccanti. La mancata convocazione di Andrea Belotti stavolta non può essere spiegata con il suo rendimento in campionato. Il Gallo è uscito da un momento difficile tornando a fare gol e a garantire prestazioni di buon livello con il suo Torino. Considerato il valore e l’età, il granata è forse il progetto più importante che abbiamo per il ruolo di punta centrale insieme al laziale Ciro Immobile. La mancata convocazione per questo doppio impegno azzurro ci può stare. Ma dimenticare il Gallo è un lusso che non ci possiamo permettere.