Allan felice: «Questa vittoria vale più di tre punti»
●Ancelotti voleva il rinvio e non si presenta in conferenza stampa. Il figlio Davide: «Papà ha bisogno di turnover»
Avrebbe voluto la sospensione, Carlo Ancelotti. E in effetti sul campo dopo un’ora di gioco il pallone non rimbalzava più. Ma alla fine il suo Napoli ha battuto anche le avversità meteorologiche e ora si gode per una notte il -3 dalla Juve, augurandosi che stasera da San Siro arrivino buone notizie e che Higuain faccia l’implacabile ex non solo contro gli azzurri. Al di là di cosa farà la capolista, questo Napoli ha superato un altro esame di maturità. Perché alla fine di un ciclo intensissimo di sei partite - due di Champions col Psg - gli azzurri sono sempre secondi e soprattutto in Europa stanno mostrandosi una realtà emergente, padrone del proprio destino per arrivare agli ottavi della maggiore competizione europea. Marassi era una chiave stagionale e la squadra ha saputo interpretarla come meglio non poteva.
IL TRASCINATORE BRASILIANO Allan è raggiante dopo la vittoria col Genoa: «Vittoria da 3 punti? Vale di più, perché è stata sofferta su un campo sul quale era difficilissimo giocare. Abbiamo vinto e questo è l’importante, questo ci dà tranquillità per la sosta. Milan-Juve? Sarà una bella gara da vedere, ma non dobbiamo pensarci più di tanto perché mancano tante partite da giocare. Noi dobbiamo pensare a noi stessi e guardare avanti. Il gruppo continua a crescere e questa è la cosa più importante». Ora il centrocampista volerà in Sudamerica per la sua prima convocazione, tanto sognata, col Brasile.
TURNOVER IN FAMIGLIA Davide Ancelotti, figlio e vice di Carlo, s’è presentato in sala stampa e ha subito scherzato sull’assenza del padre, nervoso e senza voglia di commentare: «Anche lui ha bisogno di un po’ di turnover per questo ci sono io». Poi l’analisi della gara: «L’insidia maltempo è stata una problematica in più, ma siamo stati maturi nel cambiare modo di giocare. Anche se all’inizio eravamo un po’ di difficoltà». Si riparte dal capoluogo ligure con tutt’altro spirito rispetto a quel 2 settembre, con il 3-0 sulle spalle imposto dalla Samp. Dopo quella sconfitta tutto è cambiato, lo spiega lo stesso Davide: «Vorrei mettere l’accento sul fatto che la squadra, quando è entrata negli spogliatoi, sapeva di dover cambiare modo di giocare e questo è segno di maturità. Il gruppo si è adattato subito, è stato un bel ritorno a Marassi. Dopo quella sconfitta di settembre ce ne andiamo con molta soddisfazione. Allora eravamo all’inizio, ora abbiamo maggiore duttilità tattica anche se dobbiamo continuare a crescere. Papà? Nel primo tempo era arrabbiato, poi soddisfatto per la rimonta».