Roma, Schick cerca la sua rivincita
●L’attaccante parte titolare: ex della Sampdoria, insegue una prova convincente e il primo gol stagionale
Se associate in rete Milan Kundera con «Premio Nobel» e Patrik Schick con «Pallone d’Oro» il primo risultato annega l’altro. Comprensibile. Tra lo scrittore di Brno e l’attaccante di Praga, al momento, passa tutta la differenza che c’è tra le potenzialità realizzate (anche se da Stoccolma non sono ancora giunti segnali) e quelle da materializzare. Di sicuro, però, è la Roma oggi a bussare alle porte del 22enne attaccante ceco, che probabilmente porta ancora sulle spalle il fardello dei 42 milioni del costo complessivo del suo cartellino, il più caro della storia giallorossa. Certo, per un ragazzo della sua età, difficile parlare di ultima spiaggia o di prova senza appello, ma di sicuro quello che sta vivendo è un rito di passaggio che Kundera spiegherebbe con parole migliori delle nostre. «L’uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso». IN ATTACCO E allora un giorno, voltandosi indietro, Schick potrebbe ricordare come i mesi trascorsi dal suo acquisto alla consacrazione (se arriverà), come un periodo di apprendistato forse indispensabile. Stavolta però, proprio contro la Samp che lo ha lanciato, Patrik sa che non può sbagliare, facendo rimpiangere lo Dzeko appannato degli ultimi tempi in campionato. «Potrebbero anche giocare insieme – prova a confondere un po’ le acque Di Francesco – sicuramente partirà dall’inizio Schick. Poi vedrò se schierarlo con Edin, ma chi dei due giocherà di certo è Patrik». Di questi tempi, quasi una investitura, che ha come effetto collaterale quello di ringiovanire tutta la squadra. LINEA VERDE Infatti, se oggi all’Olimpico lo potrebbero affiancare Under da un lato e Kluivert dall’altro, considerando che da trequartista dovrebbe giostrare ancora una volta Lorenzo Pellegrini, il reparto avanzato avrebbe un’età media di 21 anni, contro ad esempio i 28 esibita nel derby vinto contro la Lazio, che vedeva la linea offensiva composta da Florenzi, Dzeko ed El Shaarawy, con Pastore trequartista. Perduto ancora una volta l’argentino per i soliti fastidi al polpaccio, resta il Faraone a insidiare (con buone chance) a uno tra Under (che non sta bene) e Kluivert il posto da titolare, segno di un’abbondanza che di sicuro fa sorridere l’allenatore, in cerca di una svolta.
MERCATO Ma gli occhi di tutti oggi saranno puntati su Schick, che in 34 presenze in maglia giallorossa (8 in questa stagione) ha segnato solo 3 gol (zero in questa stagione). Visto però che il valore dell’attaccante non viene messo in discussione né dai compagni («è fortissimo, gli manca solo la rete», ha detto ad esempio Manolas) né dal d.s. Monchi (secondo «As» consulente anche del San Fernando: serie C spagnola), logico che da tempo sta prendendo quota l’idea di darlo in prestito a gennaio per fargli trovare quei minuti che la Roma non riesce a dargli per via dell’ingombrante presenza di Dzeko.
CENTRAVANTI Una stagione (e più) di esperimenti, però, una certezza l’hanno partorita: con l’attuale sistema di gioco (il 42-3-1) o con quello precedente (il 4-3-3), la convivenza tra i due attaccanti non ha portato frutto, perché Schick non ha le caratteristiche giuste per giocare esterno d’attacco di destra come gli è stato chiesto a più riprese. Patrik è un centravanti e quindi sulla fascia viene depotenziato. Non è un caso, d’altronde, che lo stesso Marco Giampaolo un anno fa, al momento dell’acquisto da parte dei giallorossi, espresse molti dubbi sulle possibilità di adattamento del ceco sulla fascia. Ma tutto questo adesso conta zero. Al momento, visto che il rendimento in casa non è all’altezza delle aspettative (2 vinte, 2 pareggiate e una persa), la Roma ha bisogno di Schick per diventare chic e viceversa, altrimenti «love me or leave me», amami o lasciami, come cantò per la prima volta Ruth Etting nel 1928. Sono passati esattamente 90 anni e i rifacimenti d’autore non sono ancora terminati.
TURNOVER Grandi complimenti e pochi minuti finora per il ceco, oggi preferito a Dzeko In avanti scalpita anche Kluivert
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IL COSTO i milioni per Schick: 5 subito, 9 differiti, 8 di bonus e 20 sulla cessione da pagare nel 2020 pur restando