Rabbia Mazzarri E non vuole scuse «Sbagliato tutto»
●Il tecnico del Torino: «Io il primo responsabile Basta regalare gol: sarà una sosta lunga e dura»
Prevale la delusione nell’animo focoso di un toscano come Walter Mazzarri. Non la nasconde, prova a spiegarla, a scavare alla ricerca delle motivazioni di un pomeriggio da dimenticare. Lui che da questa partita cercava la consacrazione del momento di crescita del suo Toro, e invece si è ritrovato con una squadra crollatagli sotto gli occhi all’improvviso. «Sono molto deluso, non mi aspettavo una prestazione così brutta: è andato tutto storto, non mi è piaciuto niente. Il primo responsabile sono io e mi metto in prima linea: abbiamo sbagliato tutti, io per primo. Adesso dobbiamo riflettere, fare tutti autocritica perché il Parma ci ha mangiato meritando la vittoria».
L’S.O.S. INASCOLTATO Eppure alla vigilia Mazzarri aveva più volte mandato l’s.o.s.: dal lunedì, dentro lo spogliatoio parlando ai giocatori dopo l’exploit di Genova, fino alla conferenza di venerdì, aveva battuto sull’esigenza della massima concentrazione dopo i complimenti post Samp. «Forse in settimana dovevo pressare, spaventare di più i ragazzi - continua -, purtroppo non siamo ancora maturi per affrontare questo tipo di partite dopo una grande vittoria: sembravamo sconclusionati perché non c’era la giusta concentrazione. Ci deve servire da lezione, non deve più succedere». Mazzarri riflette su un dato che si sta presentando come una costante nelle gare casalinghe: «Ci divertiamo a regalare il primo gol agli avversari, complicandoci la vita. Non può essere più casuale: in casa si parte sempre con l’handicap. Inizia a darmi fastidio».
BASSO PROFILO A fine primo tempo, in campo, Mazzarri ha protestato per l’intervento di Gagliolo su De Silvestri non fischiato da Massa, nel dopogara preferisce sposare la linea del basso profilo. «Lasciamo perdere, non ne parlo altrimenti entro in un ginepraio. Ci sono le immagini, c’è il Var... Dopo la partita contro il Frosinone, dissi delle cose, ma quando giochiamo così non voglio attenuanti: è stata una brutta partita, una brutta giornata».
SOSTA PESANTE Non è la prima volta che il Toro palesa un deficit di mentalità, stavolta forse il problema di testa è stato più vistoso rispetto al passato. «Ho voluto confermare gli stessi di Genova per vedere se eravamo maturi, e non lo siamo ancora. Volevo vedere se gli stessi ragazzi riuscivano a tenere la stessa cattiveria e concentrazione - prosegue -. Non sono stato bravo io in settimana, ma ora i giocatori dovranno capirmi: questa squadra ha bisogno di sentire il pericolo in un modo più diretto, da soli non ci arriviamo. Volevo che si facesse il salto di qualità, per cui ho toccato il tasto psicologico, ma non è servito. Abbiamo fatto solo confusione, non avevamo le idee chiare perché la testa non era quella giusta. Adesso la sosta sarà più pesante e più lunga del normale: a Cagliari non faremo queste figure».
IL FALLO SU DE SILVESTRI? CI SONO LE IMMAGINI, IL VAR...
WALTER MAZZARRI ALLENATORE DEL TORINO