Belotti ammette «Poca cattiveria e concentrazione»
●Il Gallo e l’azzurro mancato: «Non mi aspettavo di essere escluso ma rispetto la decisione»
Come può cambiare tutto in appena sei giorni. Andrea Belotti ne è il testimonial: trascinatore domenica a Genova, tra i più ombra nel k.o. di ieri contro il Parma. «E’ mancata l’aggressività che avevamo mostrato contro la Samp», così in questa giornata negativa il Gallo da capitano ci mette la faccia. Senza giri di parole: «Abbiamo fatto un passo indietro come cattiveria, abbiamo avuto un atteggiamento poco aggressivo: certe cose succedono se non sei concentrato, e il Parma ha meritato di vincere».
NE RIPARLIAMO L’analisi su cosa è accaduto ieri al Toro è rimandata alla ripresa degli allenamenti a inizio settimana: «Nello spogliatoio c’era grande tristezza – racconta Belotti -, abbiamo preferito evitare di dire qualunque cosa a caldo perché dopo una partita non fa mai bene, siamo rimasti calmi per parlare quando ci rivedremo, a freddo». Di una cosa è sicuro: «E’ mancato l’approccio alla partita, e appena abbassi l’attenzione le altre squadre ti fanno male. Quando abbiamo provato a reagire non avevamo idee concrete, attaccavamo solo spinti dalla voglia di recuperare, senza attenzione». Ripete che «ora tutti insieme dobbiamo ripartire, c’è da migliorare e da lavorare tanto. Dobbiamo essere dei martelli, recuperando la nostra aggressività, il cuore e l’anima messi in campo nelle scorse partite. Se vogliamo fare un grande campionato, ci servono queste cose». E chiude sulla decisione del c.t. Mancini di tenerlo ancora fuori dalla Nazionale: «Non è che mi aspettavo l’esclusione. Un c.t. fa le scelte e bisogna rispettarle: io l’ho rispettata».