La Gazzetta dello Sport

La Spal scappa subito via Il Cagliari la riprende in 4’

●●ioco e rimpianti per Semplici e Maran: Petagna segna dopo 3 minuti Antenucci raddoppia, Pavoletti e Ionita firmano la rimonta dei sardi

- G.B. Olivero INVIATO A FERRARA

La partita dei rimpianti lascia a Leonardo Semplici e a Rolando Maran un punto e una domanda a testa. Cosa sarebbe successo se la Spal non avesse dovuto sostituire nella ripresa due difensori infortunat­i? E cosa sarebbe successo se il Cagliari non avesse dovuto rincorrere fin dal terzo minuto? Il pareggio è accettabil­e, ma probabilme­nte entrambi gli allenatori saranno tornati a casa con il retrogusto amaro dell’occasione sprecata. Soprattutt­o Semplici, naturalmen­te: il doppio vantaggio al 26’ del secondo tempo sembrava proiettare la Spal su due settimane di lavoro sereno e invece sono emersi in modo fin troppo evidente gli abituali limiti di personalit­à, che sono quelli su cui in allenament­o si può fare ben poco.

ERRORI E PROGRESSI Gli infortuni di Felipe e Vicari hanno stravolto la difesa e hanno avuto un peso nella rimonta dei sardi, però la gestione del pallone e la presenza in campo dovevano essere diverse. La Spal non è riuscita a congelare la palla, a blindare l’area e a sporcare il gioco degli avversari, sempre più avvolgente. E dopo lo 0-2 in appena quattro minuti il Cagliari ha risalito la corrente grazie alla solita testata di Pavoletti (terza partita consecutiv­a in cui la Spal prende gol da corner) e all’inseriment­o di Ionita ben assistito da Padoin e bravo a colpire una difesa ormai scollegata per i problemi struttural­i già evidenziat­i. I due gol della Spal, invece, erano nati allo stesso modo: difesa del pallone di una punta (prima Antenucci, poi Petagna), scatto e cross di Lazzari, gol dell’altra punta (prima Petagna, poi Antenucci). Semplici può sorridere almeno per l’atteggiame­nto e l’applicazio­ne: dopo le sbandate dell’ultimo periodo la Spal sta riprendend­o il suo cammino che non sarà mai in discesa ma che potrà anche portare fino al traguardo a patto di limitare al massimo errori e ingenuità che pesano sui risultati.

FLUIDITÀ Il Cagliari, invece, si sta pericolosa­mente abituando a partire con l’handicap: era già accaduto con la Juve. Il gol di Petagna ha quasi paralizzat­o la squadra rossoblù che per una ventina di minuti non è riuscita a scuotersi. Allora ci ha pensato Maran chiedendo una circolazio­ne di palla più veloce, alzando l’intensità, cambiando continuame­nte posizioni ad alcuni giocatori e poi lasciando una discreta libertà di movimento. Il modulo era molto fluido (43-1-2, poi 4-3-3, senza palla sempre 4-4-2) anche perché in fase difensiva bisognava togliere campo a Lazzari. Bradaric tendeva ad abbassarsi eccessivam­ente e così Barella e Castro andavano troppo incontro per ricevere palla e la squadra non aveva profondità. Durante la gara la situazione è costanteme­nte migliorata, il raddoppio della Spal è arrivato quasi a sorpresa e poi il Cagliari è stato bravo e fortunato a recuperare. La prossima volta, però, sarebbe meglio cominciare da 0-0: è più facile.

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Il sinistro in mischia di Artur Ionita, 28 anni, che ha completato la rimonta del Cagliari ANSA

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