Berardi a digiuno? Vede biancoceleste e diventa un diavolo
●L’attaccante non segna da agosto, cerca il 50° gol in A e alla Lazio ha già fatto 6 reti in 8 gare
Pareva essere nuovamente un anno buono. Anzi, buonissimo. Può ancora esserlo. Nel Sassuolo che sogna il quinto posto, Domenico Berardi vuole rinfrescare quell’ultimo ricordo... caldo: primo gol del campionato all’Inter, il secondo al Cagliari. Correva il 26 agosto e l’impatto pareva fotonico. Poi, stop: due mesi e passa. Ma questa volta un «aiutino» c’è.
LE 50 E LE 6 Sarà forse la maledizione del gol numero 50 in serie A che lo affligge (è appunto fermo a 49 da quella serata agostana) ma resta il fatto che in soccorso gli arriva la Lazio, non una vittima qualsiasi. Domenico, infatti, ha come bersaglio sovrano il Milan (8 gol in 9 partite) ma subito dopo ecco proprio la squadra di Simone Inzaghi: il suo pallottoliere personale racconta di 6 gol in 8 gare e quindi ogni volta che il Sassuolo ha fatto gol ai biancocelesti, Berardi è comparso sul tabellino.
ANSIA NO, IN ALTO SI’ Berardi che ancora una volta è stato convocato da Mancini, questa volta assieme a Sensi («Un orgoglio per tutti noi» dice De Zerbi) che il c.t. cominciò a visionare a Cesena durante l’ultima sua parentesi di Inter. Intanto, proprio il tecnico De Zerbi tocca le corde giuste. «Non è un esame dobbiamo fare prevalere il cervello sull’ansia, sulla poca pazienza nel far girare palla forzando la giocata come successo contro Milan e Bologna. Quando tutti diventeremo maturi, quelle sono partite che non perderemo, o almeno non in quel modo. Dire che siamo dove pensavamo di essere non è realtà, e nemmeno dire che non pensavamo di essere lì è realtà. Per quello che abbiamo fatto potevamo stare un po’ più in alto».