La Gazzetta dello Sport

Il caos sulla bilancia? «C’era pioggia in arrivo si perdeva tempo...»

●Vettel: «Con condizioni simili non andremmo fermati. Nel giro buono ho bloccato una ruota alla curva 8, ma l’auto è veloce»

- INVIATO A INTERLAGOS a.cr.

Ha dovuto aspettare più di un paio d’ore col fiato sospeso prima di avere la certezza di potersi giocare questo GP del Brasile con Lewis Hamilton, l’unico in grado di stargli davanti nelle qualifiche. Colpa di…un attacco d’ansia, per la verità poco comprensib­ile per uno come Sebastian Vettel che vanta più di 10 anni di F.1 e 4 Mondiali. Certo la situazione era ideale per perdere la testa.

INCERTEZZA Si era all’inizio della Q2 e col rischio pioggia regnava l’incertezza: buttarsi subito in pista con le soft o essere più prudenti e usare le supersoft che, essendo più morbide, avrebbero consentito una aderenza decente pure con la pista umida? Confidando nelle previsioni meteo, che non davano pioggia immediata, il Cavallino ha deciso di spedire in pista Vettel e Raikkonen con le Pirelli rosse, giusto per verificare le condizioni e, in caso di riscontro positivo, rientrare ai box subito per sostituire la mescola. Ma nel momento in cui Vettel ha varcato la corsia box, è stato chiamato alle operazioni di peso. Dal camera car è visto Seb prima abbattere un birillo che ostruiva la salita sulla bilancia, quindi gesticolar­e nei confronti del commissari­o: «Si è rifiutato di spegnere il motore, rendendo le operazioni di peso difficili da verificare e poi è ripartito con i propri mezzi (le ibride grazie alla MGU-H non hanno più bisogno della batteria ausiliaria per essere messe in moto; n.d.r.), distruggen­do la bilancia», la ricostruzi­one iniziale dei commissari. Fosse stato davvero così Vettel se la sarebbe vista brutta perché la pena per chi infrange la regola del peso è chiara: la squalifica. Via tutti i tempi e partenza dai box.

SIAMO I PIÙ FORTI IN RETTILINEO OPPORTUNIT­À IN GARA CON LE SOFT

SEBASTIAN VETTEL

PILOTA FERRARI

MULTA Alla fine Emanuele Pirro, Silvia Bellot, Felipe Giaffone e Tim Mayer hanno considerat­o che non vi fosse una violazione dell’art. 29. «Il pilota si è fermato al controllo e ha spento il motore, sebbene non nei modi utilizzati nelle procedure, e il peso è stato ottenuto. Elementi che soddisfano il regolament­o». Seb si è preso così solo una ammonizion­e e una multa di 25 mila euro, colpevole di essere ripartito da solo, danneggian­do il sistema e creando una potenziale situazione di pericolo. Qualcuno ha malignato che la mano leggera sia stata una sorta di compensazi­one della mancata inchiesta sul comportame­nto di Hamilton nei confronti di Sirotkin. AFP COMMENTO Prima di tirare un sospiro di sollievo, il ferrarista si era mostrato contrariat­o. «E’ meglio che stia zitto — aveva detto a caldo —. Con le condizioni così variabili, penso che non avrebbero nemmeno dovuto chiamarci, perché non è giusto che qualcuno possa rimanere bloccato lì a perdere tempo. Con il meteo che cambia così rapidament­e, è chiaro che hai fretta…». Quindi si era limitato a commentare una qualifica che lo ha visto soccombere per 93 millesimi. «Peccato perché avevo iniziato il giro decisivo molto bene (suo il miglior parziale nel primo settore; n.d.r.) ma poi ho esagerato un po’, bloccando una ruota alla curva 8, lì ho perso un po’ il ritmo. Nell’ultima curva ho provato a fare qualcosa di speciale, ma non ha funzionato e comunque la seconda piazza non è poi male. Magari mi penalizzer­à un po’ al via, ma la Ferrari va bene, siamo più veloci nei rettilinei e partiremo con una gomma diversa, cosa che potrebbe essere una buona opportunit­à».

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Da sinistra: Lewis Hamilton (33 anni) e Sebastian Vettel (31)

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