Nibali «Io a Giro e Tour? Sì, è possibile» Caso Alpe d’Huez: 3 ore in Procura
●Denuncia per lesioni: è stato ascoltato a Modane da tre agenti. Sulla sicurezza in gara ha fatto l’esempio dello Zoncolan
Chi sta indagando sulla sua caduta del 19 luglio al Tour lo ha ascoltato, al mattino, per tre ore. I centinaia che lo aspettavano, al pomeriggio, all’inaugurazione dell’Accademia dello Sport di Biella lo hanno avuto a disposizione più o meno per lo stesso tempo e non l’avrebbero più lasciato andare. E’ stato un sabato di novembre molto pieno per Vincenzo Nibali. L’inchiesta sul fattaccio dell’Alpe d’Huez che gli costò il ritiro (agganciato dalla cinghia della macchina fotografica di uno spettatore) e la frattura della decima vertebra toracica va avanti: «Siamo rimasti piacevolmente impressionati – spiega Fausto Malucchi, il legale dello Squalo – da come le indagini siano accurate e stiano andando in profondità». In Piemonte, poi, il siciliano della Bahrain-Merida – mercoledì compirà 34 anni - ha lanciato uno sguardo alla stagione che verrà, aprendo alla possibilità di disputare Giro e Tour.
INCHIESTA Nibali era già tornato in Francia dopo l’ultimo Tour, visto che aveva chiuso l’anno agonistico alla Chrono des Nations domenica 14 ottobre. Ieri è stato a Modane, appena oltre il confine con il Piemonte, ed è stato ascoltato dalle 11 alle 14 al Centro di cooperazione di polizia e dogana, dopo la denuncia per lesioni che aveva presentato. Nibali, assistito anche da un interprete, è stato ascoltato da tre agenti, mentre non era presente il procuratore capo di Grenoble, che però si sta occupando personalmente delle indagini: sono ancora in corso, ma non troppo lontane dalla conclusione vista l’imponente quantità di materiale raccolto tra foto, testimonianze e video (anche inediti). C’è riserbo, ma si può
ipotizzare che sul campo resti l’ipotesi della responsabilità dell’organizzazione della Boucle per non avere garantito adeguatamente la sicurezza degli atleti, mentre non è escluso che chi abbia provocato la caduta – ma senza dolo – possa essere individuato. Durante le tre ore è stato fatto l’esempio della catena umana dei volontari e degli alpini sullo Zoncolan al Giro come modo esemplare per tenere gli atleti alla larga dai guai. Mentre quel giorno al Tour, tra ‘tifosi’ ubriachi, transenne mal posizionate e sede stradale invasa, la situazione era fuori controllo. E il danno
subìto da Nibali non è certo stato di poco conto, visto che – è stato fatto notare ieri – era quarto in classifica, aveva scalato gli ultimi 4 km dell’Alpe d’Huez fortissimo ed era in lotta per la maglia gialla di Parigi.
ATMOSFERA In Piemonte, al pomeriggio, Vincenzo è arrivato in leggero ritardo ma si è fatto perdonare ampiamente con la consueta, grande disponibilità. Biella, inaugurazione dell’Accademia dello Sport: l’ex pro’
Denis Lunghi e il fratello Christian hanno trasformato un immobile industriale di 5.500 metri in una bella e multidisciplinare casa per l’attività sportiva. Erano ospiti anche le ginnaste Carlotta Ferlito e Alessia Marchetto oltre alla sei volte olimpionica Valentina Vezzali, che ha tirato di scherma con lo Squalo, reduce dalle vacanze a Zanzibar seguite dal criterium di Saitama in Giappone e da un blitz a Londra. «Il secondo posto al Lombardia – ha spiegato Nibali – è stato molto importante per il morale. Qualche dubbio l’avevo perché è stata dura disputare la Vuelta e dover
LE INDAGINI SONO ACCURATE E STANNO ANDANDO IN PROFONDITÀ
AVVOCATO FAUSTO MALUCCHI ECCOLO CON NIBALI IN FRANCIA
cercare la condizione senza la ‘base’, però quel risultato mi ha confortato». Il primo ritiro a dicembre a Hvar (Croazia) e «quella sarà l’occasione per stilare i programmi del 2019 nel dettaglio, per adesso non abbiamo ancora deciso nulla». Però Vincenzo ha dato una prima occhiata ai percorsi del Giro e del Tour: «Il tracciato francese non ha crono lunghe e si presenta molto duro con le salite che ha. Qualche traguardo non lo conosco. Il Giro mi sembra difficile e stuzzicante, passa per la zona della Toscana dove ho vissuto per anni, ha le prime due crono impegnative e tante montagne». Solo in due occasioni – 2008 e 2016 – Nibali ha corso entrambi nello stesso anno. Nel 2019 potrebbe succedere per la terza volta? «E’ tutto da valutare – la risposta dello Squalo -. Probabilmente, può essere anche una strada fattibile. Quest’anno, infatti, al di là della presentazione dei percorsi di Giro e Tour, abbiamo deciso di partire un pochino più in ritardo e non a gennaio in Argentina come facevo di solito».
LA CHIAVE Programmi: «Il Giro mi stuzzica, il Tour è molto duro e non ha crono lunghe»
Ha poi inaugurato a Biella l’Accademia dello Sport voluta dall’ex pro’ Lunghi