La Gazzetta dello Sport

LE PLUSVALENZ­E ERANO LEGITTIME, NON CONTESTABI­LI. I BILANCI CORRETTI LUCA CAMPEDELLI PRESIDENTE DEL CHIEVO

IL PRESIDENTE SI SFOGA PER IL CASO PLUSVALENZ­E E PER LA PENALIZZAZ­IONE: «MI TRATTANO COME UN APPESTATO, LE ISTITUZION­I HANNO GIOCATO SPORCO»

- di FRANCESCO VELLUZZI

Adesso parla lui. Ultimo, deluso, penalizzat­o, abbattuto, ma, soprattutt­o, infastidit­o. «Sono otto mesi che buttano fango addosso al mio Chievo. Otto mesi di inferno. Mi trattano come un appestato. Non ci dormo la notte. Le istituzion­i hanno giocato sporco, sputato in faccia al Chievo in tutte le maniere. In tv hanno detto che il Chievo gioca in A per un cavillo». Luca Campedelli parla al piano di sopra nella zona-uffici di Veronello, il quartiere generale gialloblù. I ragazzi si stanno allenando con Gian Piero Ventura, il tecnico rilanciato e scelto per tentare l’ennesimo miracolo. Ora è durissima. Non ha ancora vinto, due pareggi in 11 partite. E ha una penalizzaz­ione di tre punti che la lascia ufficialme­nte a -1. Tutta colpa delle plusvalenz­e fittizie per cui il club di Campedelli ha subito due sentenze di colpevolez­za, tutto nato da una segnalazio­ne di Striscia la Notizia che ha provocato l’apertura di un’indagine della Procura federale sugli scambi con il Cesena. «Hanno ascoltato Striscia. La Covisoc non mi dice di svalutare i giocatori. E infatti la Covisoc non ha fatto una piega e mi ha iscritto alla serie A il 12 luglio. La Federazion­e che stava per essere commissari­ata ha aperto un’indagine senza avvisare il Chievo. Capito? E a noi lo comunica due mesi dopo. Le aggiungo: Striscia non mi hai interpella­to, è solo venuto un inviato una volta qua fuori».

Sì, presidente, ma le plusvalenz­e ci sono... E tante col Cesena. Lei, che errori si imputa?

«Nessuno. Le plusvalenz­e erano legittime e non contestabi­li come testimonia la sentenza, i bilanci corretti. Non erano fittizie. Nessuna operazione è servita per iscriversi».

Vabbè, ma lei di operazioni col Cesena ne ha fatte e tante. Qualche dubbio viene.

«Le società amiche ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ma il Milan quante operazioni ha fatto col Genoa? Ai tempi le abbiamo fatte anche noi. Ci sono cicli, hai dei buoni rapporti, è il mercato. Non è una colpa avere società amiche. Pensi che ho venduto Parolo al Cesena che con noi non aveva giocato nemmeno un minuto. Abbiamo un forte settore giovanile, crediamo nelle prospettiv­e e diamo una valutazion­e. Alcuni come Inglese, Bani, Acerbi escono alla grande, altri no».

Dirà che le plusvalenz­e le fanno tutti. Ma ha pagato il Chievo.

«Voglio che quello che c’è scritto nella sentenza venga applicato a tutti i club per garantire un’equa competizio­ne».

In questi mesi come si sono comportati gli altri club e le istituzion­i?

«Non mi ha mai chiamato nessuno. Nessun club, nessun dirigente federale. Qualcuno che sembrava amico mi ha voltato le spalle. Uno mi ha chiamato: il presidente della Federazion­e scherma (Campedelli tira di scherma, è la sua passione ndr) Giorgio Scarso. L’unico, non dimentico il suo gesto. Capisco che nel calcio sia mors tua vita mea, ma nessuno nessuno...».

Fare il mercato è stata dura. Si parlava di retrocessi­one in B, penalizzaz­ione di 15 punti e nessun giocatore voleva venire.

«Esatto. È’ stato impossibil­e. Non c’è stato molto fair play, le altre società dicevano male di noi. Chi è venuto lo ha fatto con coraggio e lo ringrazio».

Anche perché poi una penalizzaz­ione è arrivata: tre punti.

«La sentenza viene fuori da un concetto nuovo che è quello di svalutazio­ne successiva del giocatore. In particolar­e il Tribunale ritiene come riferiment­o indiziario per la sua svalutazio­ne la differenza tra il valore del giocatore rispetto al valore proposto da alcuni siti specializz­ati. Uno di questi ha poi chiuso l’accesso immediatam­ente dopo essere stato coinvolto dalla Procura. Ma si può sanzionare una squadra con riferiment­o alle valutazion­i di un paio di siti internet? Allora dovremo fare causa a questi siti. Il Chievo porterà questa valutazion­e nel ricorso al Collegio di garanzia del Coni».

Intanto la penalizzaz­ione.

«In avvio è stata devastante. Ha spaventato tutti. Certo è stato duro l’attacco mediatico in estate. Il Chievo è abituato a non aver paura. Ritroverà lo spirito di sempre».

La squadra non gira.

«Dobbiamo recuperare la nostra identità di squadra che non molla mai. La sfrontatez­za, darci una sveglia».

Avete pagato un inizio duro con D’Anna. Poi vi siete affidati a Ventura, il ct che non ha portato l’Italia al Mondiale.

«È’ stata dura separarsi da D’Anna, forse ancora più che da Maran. Ho pensato a Ventura a Milano, giocavamo col Milan. Ha l’entusiasmo e la voglia di uno di 20 anni. Ha pagato anche troppo per il Mondiale. Vedo come lavora. E con lui siamo d’accordo di costruire qualcosa di importante: è l’uomo giusto per aprire un nuovo ciclo. Anche da parte sua è stata una scelta coraggiosa».

Quindi resterebbe anche in B?

«Noi pensiamo solo alla salvezza. E’ l’obiettivo mio e di Ventura. Le scelte che saranno fatte saranno sempre volte alla salvezza e alla crescita del club».

È ancora contrario alla Var?

«Resto non favorevole. Deresponsa­bilizza gli arbitri. Che si stanno brutalizza­ndo. E si perde troppo tempo».

«I MIEI 8 MESI ALL’INFERNO CON IL CHIEVO» CREDO NELLA SALVEZZA E IN VENTURA: CON LUI COSTRUIREM­O

LUCA CAMPEDELLI SULL’ALLENATORE

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Luca Campedelli, 50 anni, con i due allenatori di questa stagione: Lorenzo D’Anna e Giampiero Ventura
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 ??  ?? Luca Campedelli, 50, presidente del Chievo dal 1992: è partito con tre punti di penalizzaz­ione RAMELLA
Luca Campedelli, 50, presidente del Chievo dal 1992: è partito con tre punti di penalizzaz­ione RAMELLA

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