IL NAPOLI SVOLTA DOPO IL DILUVIO: GENOA RIBALTATO
Rossoblù avanti con Kouamé. Nella ripresa match fermato per la pioggia Poi Ruiz e un autogol per il sorpasso
Passata è la tempesta e Carlo Ancelotti sente augelli far festa. In una notte cupa e piovosa il Napoli ha rischiato di annegare, letteralmente, a Marassi. Sì, perché dopo un’ora di gioco gli azzurri si sono ritrovati sotto di un gol e con un campo probabilmente oltre i limiti della praticabilità, sotto un pesante temporale. Per chi gioca palla a terra diventa una montagna da scalare. E la Squadra, doverosa la maiuscola, ha rimontato con tutto il carattere e la voglia che questo gruppo ha di inseguire un sogno, come hanno cantato le migliaia di tifosi al seguito. Peccato per un Genoa pratico e aggressivo che ha pagato un gap tecnico e anche fisico. E dire che alla fine dovevano essere stremati gli uomini di Ancelotti, che invece correvano ed emergevano da ogni pozzanghera. Su tutti ancora una volta Mertens. Il suo ingresso nella ripresa ha cambiato le carte in tavola, al di là dell’ ac qua planing. Con lui F ab ianRuiz.Icamb idi Carletto fanno la differenza e sono 7 i gol dei subentrati, nessuno fa meglio in A.
POCO TURNOVER Che Ancelotti tema particolarmente questa partita lo si capisce dalla formazione iniziale, turn over al minimo. Solo tre cambi, uno per reparto, perché il tecnico non si fida del Genoa e dunque torna alla difesa base (con Hysaj), inserendo solo i due polacchi Zielinski e Milik. Da parte sua Juric preferisce affidare la regia a Veloso, vista l’assenza di Sandro. Il Napoli gioca benino, ma soffre senza Mertens. Milik fa movimenti diversi, per certi versi più facili da leggere per la difesa genoana, attenta. Il Grifone è pronto a ripartire e sfrutta la verve di Kouamé che svaria e fa da elastico col centrocampo per trovare spazi e poi servire Piatek.
PALO E RIMPIANTI E Insigne colpisce il palo. Biraschi e Romero oppongono il loro corpo per «parare» due volte Zielinski. Ma al 20’ arriva un po’ a sorpresa il vantaggio rossoblù. Bravo Romulo a crossare forte e lungo sul secondo palo, dove Kouamé salta indisturbato, con Hysaj che non riesce a contrastarlo. Bel gol dell’ivoriano, al secondo centro. E Genoa che prende coraggio e riparte a ogni occasione, cercando sempre Piatek, che però è impreciso nelle conclusioni. Come il suo connazionale Milik che, nell’azione più bella sulla “solita” verticale Insigne-Callejon da due metri consente a Radu un miracolo incredibile.
PAGANO I POLACCHI Ancelotti a inizio ripresa sostituisce Zielinski e Milik con Fabian Ruiz e Mertens e il belga per due volte arriva al tiro, sfiorando la deviazione vincente su un cross teso di Mario Rui. Nonostante da almeno mezz’ora piova copiosamente e il campo si allenti, il Napoli prova a giocare di prima, palla a terra. Abisso però al 13’ è costretto a sospendere la gara, per 13 minuti. Alla ripresa la palla non rimbalza più e sembra dura per il Napoli. Ma Mertens dribbla pure una pozzanghera smarcando al tiro Fabian Ruiz che non si fa pregare: il suo sinistro è perentorio. Ormai si deve giocare con lanci lunghi e sfruttare i calci piazzati. Il Napoli ci riesce al 40’: palla tagliatissima nello specchio della porta di Insigne e Biraschi devia in rete. Il Genoa non ce la fa più a risalire la china e il Napoli vince la sua partita più complicata. ANSA-LAPRESSE
LA CHIAVE Decisivi gli ingressi del belga e di Fabian Ruiz: assist del primo per l’1-1 del secondo. Al 40’ s.t. autogol di Biraschi