Hamilton, rischi e capolavoro Super pole davanti a Vettel
●●iro super dell’inglese dopo uno scontro sfiorato con Sirotkin. Seb 2° e punito (pagherà 25 mila euro) per il nervosismo al peso in Q2
Sceso dalla Mercedes, si è tolto il casco, lo ha voltato e lo ha mostrato al pubblico brasiliano: è stata la sua dedica ad Ayrton Senna, il suo combustibile per una storia personale straordinaria a cui ieri ha aggiunto l’ennesima perla, costituita dalla decima pole stagionale, che lo ha portato a 82 in carriera. Pole importante anche per il team (è la numero 100 della Mercedes in F.1) e per il fatto di essere arrivata al termine di una giornata sofferta. Prima un tubo di sfiato da sostituire che ha dimezzato la sua presenza in pista nelle ultime libere; quindi il ritardo con cui al muretto in Q2 si è deciso di imitare la Ferrari, che ha preferito far qualificare Vettel e Raikkonen con le soft anziché con le supersoft con il chiaro intento di allungare la prima parte di corsa; infine la pericolosa incomprensione con Sirotkin: «Eravamo tutti e due nel giro di lancio — è stata la spiegazione del 5 volte iridato — di colpo ho visto arrivare una macchina velocissima e mi sono spostato proprio a sinistra dove aveva deciso di passare pure lui». A quel punto a Sergei non è rimasto che buttarsi sull’erba. «Non so che cosa pensava di fare. Tutti sappiamo che nei giri di lancio dobbiamo restare distanti, è stata una manovra irrispettosa». Evitata una possibile sanzione anche in una precedente incomprensione con Raikkonen, Lewis in Q3 si è scatenato, facendo segnare un 1’07”301, di 73 millesimi migliore di quello di Vettel. Quindi, mentre il tedesco non si migliorava, Hamilton limava ulteriormente il nuovo primato del tracciato scendendo a 1’07”281.
GIOIA «Non pensavo di aver fatto un giro così — ha poi spiegato l’inglese —. Sono felice perché questa pista ha un significato particolare per me, c’è il ricordo di Senna. La Ferrari è stata fortissima per tutto il fine settimana, hanno sofferto un po’ di blistering e deciso di partire con le gomme soft, vedremo alla fine chi avrà ragione». Interlagos insegna quanto il tempo qui sia imprevedibile e la gara ricca di colpi di scena. Ma con Bottas che ha piegato Raikkonen nel derby finlandese per la seconda fila, non c’è ragione per cui la Mercedes non possa mettere in ghiaccio lo champagne per festeggiare oggi pomeriggio il Mondiale costruttori.
ERRORE Sebastian, invece, ha rischiato addirittura di finire retrocesso per quello che è successo alle verifiche del peso durante la Q2: tornato ai box,
LA CHIAVE
La Ferrari indovina le gomme soft in Q2 e oggi è favorita per le strategie in gara
per passare delle supersoft alle soft, in ansia per il rischio pioggia, Seb — secondo i commissari — avrebbe violato due regole: salire col motore acceso sulla bilancia e ripartire con i propri mezzi, senza attendere la spinta degli stessi commissari. «Si è rifiutato di spegnere il motore, rendendo difficile la misurazione, poi ripartendo coi propri mezzi (cosa che con le MGU-H è consentita; n.d.r.) avrebbe distrutto la bilancia». Ricostruzione contestata da Maranello che, dati della telemetria alla mano, ha sostenuto che: primo, Vettel ha spento il motore; se-
Incontro tra i team e Liberty: si pensa a GP (non tutti) su due soli giorni
condo, non c’è scritto da nessuna parte che uno debba ripartire a spinta. Alla fine il tedesco è stato punito «solo» con una reprimenda e 25 mila euro di multa.
SORPRESA In terza fila il solito Verstappen, penalizzato dal motore, e — a causa della retrocessione subita da Ricciardo per la sostituzione del turbo (scatterà 11°) — la sorpresa Ericsson, che alla penultima gara con la Sauber prima di passare in Indycar si è preso il lusso di precedere Leclerc. A chiudere i dieci le due Haas di Grosjean e Magnussen separate dalla Toro Rosso di Gasly. Ben 6 motori Ferrari nelle prime dieci posizioni. FUTURO Prima delle qualifiche si è tenuto uno dei tradizionali incontri tra i team principal e i capi di Liberty, Chase Carey e Ross Brawn. Sul tavolo, al solito, le regole per migliorare lo show. Tra quelle in discussione ne è spuntata una sul format dei GP. Con l’incremento delle corse, destinate a salire a breve a 25 (tra due anni arriverà il Vietnam, poi toccherà a Las Vegas) si sta pensando di accorciare a due giorni i GP. Ma non tutti. Sarebbero previste 6 eccezioni, tra cui Monza, in cui il venerdì sarebbe eletto a tipica giornata di collaudi. In tutti gli altri casi formato ridotto: libere e qualifiche al sabato e gara la domenica.