Milan, serve un bomber Dialogo aperto con Ibra Per Pato c’è la clausola
●Leonardo lavora per un altra punta: Zlatan si accontenterebbe di 4 milioni, il brasiliano si taglierebbe lo stipendio ma il Tianjin...
Il mercato si avvicina a larghi passi e il Milan si rende sempre più conto che i tanto attesi rinforzi sono necessari, se non proprio indispensabili. Soprattutto in attacco. La serata della grande delusione con la Juve ha lasciato in eredità la fragilità emotiva di Gonzalo Higuain e l’evidente necessità di dare a Rino Gattuso un altro goleador di peso, in tutti i sensi. Sia sotto il profilo tecnico che quello della personalità. Così il nome di Zlatan Ibrahimovic torna a far presa nelle stanze che contano di via Aldo Rossi. Ovviamente tutto è nelle mani di Leonardo che in queste settimane ha tenuto i contatti con il mondo dello svedese, reso irrequieto dalla sua esperienza nella Mls. Sebbene sia rimasto soddisfatto dagli agi della trasferta nella lontana California, gli manca tanto l’atmosfera del calcio che conta e sinora ha sempre risposto con attenzione ai segnali arrivati da Milano. Ma non sono ancora maturi i tempi per intavolare una trattativa vera e propria. Così al Milan non possono dare ancora nulla per scontato.
RITORNI Tanto è vero che il responsabile del mercato rossonero in queste settimane ha tenuto in piedi anche il dialogo con il suo connazionale Pato, pure lui attratto dall’idea di un gran ritorno all’ovile milanista. Tutti sanno che del feeling tra loro due, un rapporto di vecchia data: a maggior ragione ora che l’attaccante del Tianjin ha deciso di gestire in prima persona il suo futuro, separandosi dal manager Gilmar Veloz. In Cina ha uno stipendio da 9 milioni di dollari netti, ma è disposto a un sostanzioso taglio pur di agevolare il ritorno in Italia. Nonostante ciò, bisogna comunque fare i conti con una clausola da 25 milioni che il club di proprietà del fondo Elliott non può assolutamente sopportare. Insomma gli ostacoli sono alti, è saggio prendere tempo per capire se esistono margini per una considerevole riduzione AFP dei costi. Lo scrupolo del professionista è sotto gli occhi di tutti. Tenersi aperte più porte possibile per arrivare pronto all’apertura delle liste di gennaio con il maggior ventaglio di opportunità a disposizione. A tale riguardo proprio nelle ultime ore dalla Spagna è rimbalzata l’indiscrezione di una possibile candidatura eccellente: quella del madridista Karim Benzema. In realtà questa voce non trova riscontri di alcun genere a Casa Milan. Il francese, infatti, ha uno stipendio di ben 10 milioni netti e sta maturando l’idea di lasciare la Casa Blanca solo a patto di offerte economiche strabilianti. Non a caso nel suo entourage si sussurra di proposte allettanti dalla solita Cina. Quindi non c’è spazio per last minute in salsa rossonera.
LUSSO ECONOMICO In questa fase di riflessioni è bene, allora, soppesare i pro e i contro delle attuali candidature. Zlatan Ibrahimovic, a 37 anni appena compiuti, ha una carta d’identità impegnativa ed è reduce da una stagione poco allenante negli Stati Uniti. Tuttavia il gigante di Malmoe ha dimostrato negli anni quanto pesi il suo carattere. E il fatto che lui veda di buon occhio il ritorno in rossonero non è una garanzia da poco. Aggiungiamoci che stavolta i contorni economici delle sue richieste sono «umani». Non è più l’Ibra che nelle sue esperienze italiane era arrivato a guadagnare 15 milioni di euro netti, adesso lui si accontenterebbe anche di un budget da 4 milioni: vale a dire quanto guadagna ora ai Los Angeles Galaxy, sponsor compresi. Vista dalla prospettiva milanista l’affare si potrebbe chiudere a queste cifre, ma bisogna fare i conti con gli incombenti verdetti dell’Uefa. Prima di pianificare nuove spese il presidente Scaroni e l’a.d. Ivan Gazidis devono prendere atto del settlement agreement che regolerà il percorso del club nei prossimi anni. Sarà possibile permettersi il «lusso» Ibra? Il Milan spera di sì.
TRATTATIVE Niente riscontri per Benzema: lascia il Real solo in caso di offerte strabilianti
Prima di accelerare, Scaroni e Gazidis attendono i verdetti della Uefa