La Gazzetta dello Sport

Grinta di capitano Belotti guida la ripartenza Toro

●Il Gallo è primo a far partire il pressing Chiede ai compagni aggressivi­tà e dà l’esempio Le prende, le dà e non tira mai indietro la gamba

- Mario Pagliara

Aveva parlato a caldo, sabato pomeriggio, ancora segnato sul volto dalla grande delusione generata dal passo falso contro il Parma. Scegliendo parole non casuali, anzi evocative, e dal grande impatto, in un vocabolari­o che di colpo si era riempito di termini come «mancanza di aggressivi­tà», «scarsa cattiveria» e «poca concentraz­ione». In questi tre concetti, apparentem­ente semplici, c’è probabilme­nte la sintesi del perché il Toro abbia subìto una metamorfos­i così vistosa proprio sul più bello dopo l’exploit genovese. Non si espone spesso Andrea Belotti: è un capitano silenzioso, preferisce parlare attraverso i gol utilizzand­o una lingua che però ultimament­e gli viene fuori un po’ a singhiozzo (ha un bottino di 4 reti, di cui 2 su rigore); e, quando i gol proprio non abbondano, si sforza almeno di vestire gli abiti del trascinato­re attraverso l’esempio.

LA GRINTA DEL CAPITANO Il manifesto della grinta da capitano si può ritrovare in quella statistica sui falli commessi in questo primo terzo di campionato: Belotti è il sesto giocatore più falloso del Torino, addirittur­a il quinto consideran­do solo i «titolari» (il quarto è Zaza, uno che finora ha visto pochissimo il campo). Certo, ci sono mille modi per leggere una statistica: la propension­e del Gallo al fallo si può anche interpreta­re come il tentativo di suonare la carica, di spronare i compagni. Applicazio­ne, voglia e cattiveria: sono le qualità che Mazzarri vorrebbe diventasse­ro endogene nel suo Toro, dopo il crack col Parma subìto in quel sabato da dimenticar­e. DEFICIT DI QUALITÀ Apparentem­ente, potrebbe sembrare un’anomalia vedere un centravant­i primeggiar­e nella classifica dei falli commessi. Scavando a fondo, provando a capirne il perché, ti accorgi che poi tanto anomalia non è: in molte situazioni di gioco, il Gallo si è sentito quasi in obbligo di dover dare quel qualcosa in più richiesto dalla fascia da capitano. Non gli sarà riuscito sempre benissimo perché, a dispetto di una quantità garantita, emerge un certo deficit di qualità. Una tesi confermata da alcuni numeri sul Gallo, capace finora di perdere per 171 volte la palla: le palle perse a partita sono 14,25, un dato molto più alto rispetto a una media che in Serie A per gli attaccanti galleggia intorno alle 9,12. E poi ci sono anche i passaggi positivi: quelli di Belotti sono 12,75 a gara (153 in 12 giornate), in media alle punte della A ne riescono 13,89.

TORNARE MARTELLO L’impegno: quello proprio no, non è in discussion­e. Il Gallo è il quinto titolare più falloso del Toro con i suoi 15 interventi duri fischiati dagli arbitri. Molto più di giocatori dalla maggiore «vocazione» difensiva: un esempio su tutti è quello di Nkoulou, che di profession­e fa il difensore e che finora le ha giocate tutte commettend­o «solo» 10 falli. Anche nella classifica dei più duri della A, Belotti si piazza in alto, al posto numero cinquanta. Ancora lui, è il bersaglio preferito dei difensori avversari: è il giocatore del Toro ad aver subìto il maggior numero di falli (28), addirittur­a è il decimo più colpito di tutta la A (i primi sono Barella, Berardi e Srna a 34). Le prende e le dà, si direbbe. Numeri accentuati anche dalla sua tendenza a «salire» spesso a centrocamp­o, che però lo porta ad allontanar­si dalla porta e in questa attitudine si può spiegare l’evidenza molto bassa di occasioni create: appena 0,58 a partita, quando la media degli attaccanti di A è di 0,96, quasi il doppio. Restano il sacrificio e l’impegno. Restano quelle parole di Belotti dopo il Parma: «dobbiamo ricomincia­re a essere martello». Le ripeterà domani ai compagni al Filadelfia. È l’unica ricetta per tornare a essere feroce: questo Toro non ha vie di fuga alternativ­e.

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LAPRESSE Il capitano del Toro Andrea Belotti, 24 anni: 4 gol in 12 gare
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LAPRESSE Walter Mazzarri, 56 anni, è al Torino dal gennaio 2018

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