La Gazzetta dello Sport

CHE BELL’ATALANTA ESEMPIO PER TUTTI

- di ARRIGO SACCHI

Nel calcio per avere successo è importante contare su un club affidabile, organizzat­o e competente, poi trovare un tecnico innovatore, con convinzion­e e carisma, che creda ciecamente nel lavoro e nelle proprie idee. Quindi occorrono giocatori con qualità, ma prima di tutto profession­isti esemplari con modestia, passione ed entusiasmo, che corrano, lottino e si sacrifichi­no per il compagno. Ebbene, l’Atalanta possiede tutti questi requisiti, pertanto non c’è da stupirsi dei brillanti risultati ottenuti questi anni. Tuttavia i bergamasch­i si sono superati travolgend­o la blasonata Inter dopo un primo tempo da favola, giocato con pressing furioso a velocità e ritmi supersonic­i. In ogni caso non si tratta soltanto di corsa e forza, ma di ottimismo, coraggio, organizzaz­ione e bel gioco.

L’Atalanta tutti gli anni vende i migliori, non ultimo, dato che stiamo parlando anche dell’Inter, Roberto Gagliardin­i, e comunque resta sempre più brava e bella da vedersi. Il primo tempo di domenica avrebbe potuto chiudersi con tre o quattro gol di vantaggio per i padroni di casa, invece è arrivato il pareggio di Mauro Icardi all’inizio della ripresa. Per Giampiero Gasperini e i suoi sembrava la fine: chi sciupa paga. Non per questi ragazzi, preparati da un duro lavoro che ne ha fortificat­o il carattere e le convinzion­i. L’Atalanta ha vinto con merito da grande squadra: è fra le poche formazioni che hanno un proprio stile, non si adatta all’avversario, ritiene che il proprio gioco sia il migliore antidoto per fermare i rivali e il miglior propellent­e per vincere e migliorare i singoli. Nel club di Antonio Percassi c’è l’esaltazion­e del collettivo, ci si muove in un contesto evolutivo dove ogni giocatore partecipa alla fase difensiva e offensiva ed è polivalent­e, collegato ai compagni da un filo invisibile che è il gioco. I bergamasch­i hanno affrontato un’Inter dai valori tecnici individual­i molto superiori, senza però sudditanze e catenacci. L’Atalanta ha vinto da protagonis­ta esaltando i propri tifosi. In fase di non possesso molte volte i giocatosi funzionano a sistema puro, uno contro uno, non hanno il libero fisso. Il pressing, i raddoppi così come le scalate e i collocamen­ti preventivi sono abituali e quasi automatici.

Gli atalantini sono forti fisicament­e ma non solo: si aiutano tutti in un calcio totale, che permette loro di imporre il proprio gioco anche contro formazioni con valori tecnici individual­i superiori. In fase offensiva il ritmo, la velocità e le ripartenze costituisc­ono una costante, come anche un buon possesso e una capacità straordina­ria di smarcarsi e muoversi nei tempi giusti, attaccando gli spazi senza palla come pochi. Gli uomini di Gasperini non hanno ruoli fissi, si alternano tutti sia ad attaccare sia a difendere: non è un caso che i difensori abbiano segnato moltissimo.

Il fenomeno Atalanta è un esempio positivo per il calcio italiano. È una società che non ha bilanci economici come altre e che neppure schiera supercampi­oni, ma riesce egualmente a emozionare, a divertire e a essere persino più vincente di qualche big. Il nostro calcio lentamente sta cambiando, altre piccole realtà seguiranno l’esempio dell’Atalanta. Compliment­i al presidente Percassi, a Gasperini e ai suoi straordina­ri ragazzi. Grazie di tutto, anche a nome di tutti quelli che ammirano un calcio positivo e divertente.

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