La Gazzetta dello Sport

Test nelle scuole, nascita dei club: il ciclismo fa rete E arriva Thomas

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«Prima delle lotterie nazionali nel 1997, la federazion­e inglese aveva meno di 10 membri, vinto un solo oro in 72 anni ed era 17a nel ranking». Parla Ian Drake, direttore di British Cycling, artefice (allora) del programma di sviluppo con il presidente Cookson e il manager Brailsford.

IL SISTEMA «Serviva un sistema: il primo obiettivo, per Sydney 2000, fu l’ingresso di un direttore della prestazion­e e uno staff di supporto per l’allenament­o. Ma dal 2000 dovevamo sviluppare una strada per l’Academy, un programma a tempo pieno per giovani dai 18 a 22 anni che avrebbero potuto raggiunger­e il top in otto anni».

I TALENTI «In tutto il Regno Unito, c’erano meno di 1000 corridori Under 18, così abbiamo dovuto elaborare un sistema che cercasse i talenti al di fuori dello sport. Siamo andati nelle scuole, facendo test di massa con brevi prove di resistenza (3’) e sprint di velocità pura, per cercare ragazzi intorno ai 13 anni. Chi aveva potenziale, veniva testato su una Mtb per valutarne le capacità. Ai prescelti fu data la possibilit­à di avere allenament­o multidisci­plinare per migliorars­i e poi, a 18 anni, entrare nella nostra Accademia. Così abbiamo trovato Liz Armitstead (argento olimpico) e Ed Clancy (3 ori)».

I CLUB «In parallelo, è stato sviluppato un nuovo sistema di club per i giovani (Go-Ride Clubs) con allenatori e strutture per il ciclismo, per creare una rete e sostenere la base. Al programma hanno partecipat­o oltre 75 mila giovani ogni anno». Dal sistema dei club sono usciti Geraint Thomas (2 ori olimpici nel quartetto e re del Tour 2018), che entrò nell’Academy a 15 anni arrivando da un club di Cardiff, e il 70% della squadra di Rio 2016.

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Geraint Thomas, 32, re del Tour

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