La Gazzetta dello Sport

Gran Bretagna al comando del G5 europeo L’Italia è ferma

I BRITANNICI, NELLE ULTIME SEI OLIMPIADI ESTIVE, DA 15 A 67 PODI: A RIO SECONDI SOLO AGLI USA LEADER STORICI. GLI AZZURRI DA 35 A 28 ANCHE SE GLI EVENTI AUMENTANO

- di ANDREA BUONGIOVAN­NI

Se il parametro per valutare qual è il Paese che nella storia dello sport ha prodotto i migliori risultati di vertice è il medagliere olimpico, esiste un dominatore: gli Stati Uniti. I numeri parlano chiaro. Gli atleti a stelle e strisce, pur assenti a Mosca 1980 a causa del noto boicottagg­io, la fanno da padroni. Quasi da dittatori. Il conto parte da Atene 1896 e si conclude a PyeongChan­g 2018, per 51 rassegne a cinque cerchi, quella intermedia di Atene 1906 esclusa, perché il Cio non la riconosce più come ufficiale. Il dominio è riscontrab­ile sia nel computo totale (2827 presenze sul podio), sia in quello riferito ai soli Giochi estivi (2522). A guidare il gruppo in quelle invernali – a sorpresa solo per chi non mastica di discipline di neve e di ghiaccio – c’è invece la Norvegia (368). Al secondo posto nel totale (1912), nelle edizioni estive (1558) e in quelle invernali (354) c’è l’Impero russo con tutte le sue varie denominazi­oni, da Urss in poi.

ECCEZIONE PECHINO Lungi dall’affermare che quello statuniten­se sia necessaria­mente il modello perfetto (i pingui bottini sono figli, per dirne una, dell’enorme base di praticanti), la supremazia olimpica è riscontrab­ile pure nelle più recenti rassegne. E in quelle estive in particolar­e. Nelle edizioni dell’ultimo ventennio, da Atlanta 1996 a Rio 2016, solo a Pechino 2008, in testa al medagliere, c’è un Paese diverso: la Cina padrona di casa.

IL G5 Nel contesto è interessan­te verificare come se la passano le potenze più tradiziona­li dell’Europa occidental­e, quelle alle quali è giusto guardare per un confronto con l’Italia. Consideran­do tali Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, in una sorta di virtuale G5, il dato che più balza all’occhio è la crescita rapida ed esponenzia­le della Gran Bretagna, capace di un miracolo sportivo. I portacolor­i di Inghilterr­a, Scozia e Galles, ai Giochi ospitati dalla città della Coca Cola, non andarono oltre i 15 podi con un solo oro, quello vinto dai grandi Matthew Pinsent e Steve Redgrave nel due senza del canottaggi­o, per il 36° posto complessiv­o nel medagliere. Orrore: era da Helsinki 1952 che non andava così male. Da allora la crescita, grazie a nuove politiche mirate di finanziame­nti, è stata impetuosa e costante. I medaglieri, dalla decima piazza di Sydney 2000 (28 podi), alla seconda di due anni fa in Brasile (67) sono tornati a sorridere. Con l’importante sottolinea­tura che adesso la Gran Bretagna vince anche in discipline, ciclismo in testa, che un tempo non venivano di fatto prese in consideraz­ione. Ora si fa centro persino negli sport invernali: in febbraio, a PyeongChan­g, con un oro e quattro bronzi.

QUI AZZURRI E l’Italia? Nello stesso intervallo di tempo è rimasta sostanzial­mente al palo, con un tasso di crescita inferiore a zero, visto che dalle 35 medaglie di Atlanta 1996 (con 13 ori e 13 sport sul podio), con passi all’indietro corti, ma pressoché costanti, è passata alle 28 di Rio 2016 (con 8 titoli e 10 discipline a festeggiar­e). Da notare che, nel mentre, gli eventi sono aumentati da 271 a 306, gli atleti da 10.318 a 11.238 e i Paesi rappresent­ati da 197 a 207.

I CONFRONTI Mal comune, mezzo gaudio: quello tricolore, pur su altre scale, è l’andamento avuto dalla Germania (da 65 a 42 podi), mentre la Spagna è rimasta sui propri livelli (17 nel 1996, 17 nel 2016) e la Francia, tra qualche alto e basso, è complessiv­amente migliorata (da 37 a 42 medaglie, pur se con cinque successi in meno, scesi da 15 a 10).

LE CINQUE POTENZE CONTINENTA­LI NEGLI ULTIMI SEI GIOCHI ESTIVI

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 ?? AFP ?? Chris Hoy, 42 anni, il britannico più vincente ai Giochi (al pari di Jason Kenny) con sei ori e un argento tra il 2000 e il 2012
AFP Chris Hoy, 42 anni, il britannico più vincente ai Giochi (al pari di Jason Kenny) con sei ori e un argento tra il 2000 e il 2012

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