La Gazzetta dello Sport

LIBRI E TENTATIVI JOYON IN VOLATA TRIONFO A 62 ANNI

- IL PERSONAGGI­O di GIAN LUCA PASINI 58 NIK SKELTON (EQUITAZION­E)

L’OCEANO A 62 ANNI FRA CAMPAGNA, RECORD E LIBRI SULLA LIBERTA’ VINCITORE ROTTA DEL RHUM SECONDO CLASSIFICA­TO

Tutta colpa di Bernard Motissier e di un trimarano. Se l’altro ieri Francis Joyon ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro della Rotta del Rhum dopo un paio di decenni di tentativi (questa era la sua sesta volta), battendo in una volata molto più simile a una corsa ciclistica, un avversario di quasi 30 anni più giovane di lui, lo deve anche alle letture giovanili e a quel giorno in Martinica, a metà degli Anni 80, quando chiese di salire a bordo del trimarano di Philippe Jeantot, Credit Agricole. Quel giorno la sua vita cambiò rotta in maniera irreversib­ile. Come aveva fatto Motissier, navigatore e scrittore di successo, nel primo giro del mondo in solitario, quando — resosi conto che stava per vincere quella prima epica regata (Golden Globe, siamo alla fine degli Anni 60) — decise che prima della fama e della gloria amava sfrontatam­ente il mare e la libertà. Una parola che ha un alto peso specifico anche nella vita di Joyon, nato nel cuore «terricolo» della Francia, la Loira, lontano, lontanissi­mo dagli orizzonti Atlantici, guardando i quali s’impara a respirare il fascino dell’Oceano.

ENTOMOLOGO

Chissà se nelle ultime miglia con gli occhi sempre più rossi per la salsedine che ti invade la faccia senza tregua e per quel sonno che in

questi sette giorni è stato assoluto, ha mai pensato alla sua «prima vita». Quando Joyon era ben saldo sulla terra. «Non ho quasi mai dormito — ha raccontato il 62enne francese —. I primi due giorni di navigazion­e sono stati selvaggi, sempre con la paura di poter rompere la barca. E a questa cosa pensi spesso quando senti che tanti tuoi colleghi si sono dovuti ritirare o si sono dovuti fermare in qualche porto per evitare guai peggiori». Anche se aveva letto Motissier e le sue fantastich­e avventure dal Vietnam a Thaiti, Francois gli Oceani li ha scoperti molto tardi: in un’altra vita ha fatto l’entomologo a la Cayenna, ha speso più di dieci anni fra Africa e Sud America, facendo mestieri da nulla, su una barca di nove metri che si era costruito da solo. Certo un po’ meglio di quella bicicletta a vela che aveva messo insieme da ragazzo. Lì in una zona di prati verdi, fiumi e tanti famosi castelli, ma senza alcun mare. Fino a quell’incontro con il trimarano che gli ha cambiato l’esistenza. Ma non del tutto. Perché per anni dopo la sua prima regata atlantica (la Rotta della Scoperta nel 1988, dove finisce terzo su un catamarano che lui stesso aveva assemblato) deve ancora fare i conti con i centesimi, stando attento a risparmiar­e su tutto.

SVOLTA Ma nel 1994 c’è la prima vera strambata. Sembra quella decisiva: ha arpionato la balena bianca che insegue da tempo quando Banque Populaire (un grande gruppo bancario che investe pesantemen­te nella vela oceanica francese) gli affida il nuovo trimarano. Sembra la svolta che a tanti velisti cambia la carriera, ma non a Joyon che più tardi ricorda quel periodo con un filo d’ansia. Gli stipendi sono sicuri, ma gli manca qualcosa. «In quegli anni mi chiedevo se ero stato assunto per fare il marinaio oppure per tenere relazioni pubbliche». Forse non per caso quando i soldi sono certi vince di meno. E’ ancora una Rotta del Rhum a cambiargli la vita. Anche se apparentem­ente in senso negativo. Siamo nel 1998 arriva sesto in questa regata che oggi ha dominato e Banque Populaire lo licenzia. «Ma in quel momento ho ritrovato la

SOLO A 90 SECONDI DALL’ARRIVO HO CAPITO CHE AVREI VINTO

FRANCOIS JOYON

SPERO DI ARRIVARE A QUELL’ETÀ COME LUI. LA VELA FA BENE...

FRANÇOIS GABART

mia libertà», racconterà più tardi Francis. Ricomincia da capo. Anche e soprattutt­o dal punto di vista economico, che in questo tipo di vela non è poca cosa: «Chiesi aiuto alla famiglia e agli amici». Proprio come in tante altre imprese della sua vita. Quando ha iscritto il proprio nome nei giri del mondo più veloci sia in solitaria che in equipaggio. Lo scorso anno ha fissato il nuovo record del Trofeo Jules Verne, in poco più di 40 giorni, vale a dire la metà di quanto ci aveva messo Phileas Foggs nella fantasia dello scrittore. Trova chi gli dà una mano come Idec (l’azienda che ha base nella Loira e che lo ha sponsorizz­ato). In mezzo ai record e alle vittorie c’è anche il tempo per un’altra Rotta del Rhum (2010) da dimenticar­e quando il suo multiscafo si rovescia, si riempie d’acqua, lasciandol­o in attesa dei soccorsi per 5 giorni, a rischio ipotermia.

SCUFFIA Ma anche da quella scuffia si riprende fino ai successi di questi giorni. «Mi sento come se fossi andato più lontano del solito - dice dopo aver saltato sulle reti del suo trimarano innaffiand­o tutti di champagne al traguardo in Guadalupa -. Mi sono reso conto che avrei potuto vincere solo un minuto e mezzo prima del traguardo. Fino a lì pensavo che François (Gabart, 35 anni, secondo classifica­to per un pugno di minuti dopo essere stato in testa praticamen­te dal via,

ndr) mi avrebbe superato, stava andando molto più veloce di me. Sono stati minuti di grande ansia perché l’ho visto tornare come un aereo». Gabart lo guarda e i due si abbraccian­o, primo e secondo divisi da un nulla dopo oltre 4300 miglia di Atlantico. Sorridono in maniera autentica, dopo avere rischiato più volte di essere fermati dalle rotture. «Se arriverò a 62 anni in questa forma andrà davvero bene - dice Gabart -. Questa è la prova che la vela ti mantiene in forma...».

VITTORIA IN VOLATA NELLA ROTTA DEL RHUM. L’ATLANTICO SORRIDE DOPO 5 TENTATIVI CON UN CAPPOTTAME­NTO E UN LICENZIAME­NTO

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 ??  ?? 3 4 1. Idec, il trimarano di 31,5 metri, largo 22,5 con un albero di 33 metri con cui ha vinto la Rotta del Rhum e con cui nel 2017 ha conquistat­o il Trofeo Jules Verne (il giro del mondo più veloce); 2. Joyon, 62 anni, festeggia all’arrivo; 3. Il momento della premiazion­e con il rivale François Gabart (35 anni); 4. 26 gennaio 2017 a Brest: Francis Joyon festeggia la conquista del Trofeo Jules Verne in equipaggio
3 4 1. Idec, il trimarano di 31,5 metri, largo 22,5 con un albero di 33 metri con cui ha vinto la Rotta del Rhum e con cui nel 2017 ha conquistat­o il Trofeo Jules Verne (il giro del mondo più veloce); 2. Joyon, 62 anni, festeggia all’arrivo; 3. Il momento della premiazion­e con il rivale François Gabart (35 anni); 4. 26 gennaio 2017 a Brest: Francis Joyon festeggia la conquista del Trofeo Jules Verne in equipaggio
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48 GEORGE FOREMAN (BOXE)Lo statuniten­se ha conquistat­o il mondiale dei pesi massimi per la prima volta nel 1973, a 24 anni, e per l’ultima volta a 48 nel 1997
 ??  ?? 43 O.CHUSOVITIN­A (GINNASTICA)L’uzbeca (7 presenze-record alle Olimpiadi) 12 giorni fa, ai Mondiali di Doha, è stata 4a al volteggio, a 208/1000 dal podio
43 O.CHUSOVITIN­A (GINNASTICA)L’uzbeca (7 presenze-record alle Olimpiadi) 12 giorni fa, ai Mondiali di Doha, è stata 4a al volteggio, a 208/1000 dal podio
 ??  ?? 50 MIGUEL A. JIMENEZ (GOLF)Lo spagnolo, a 50 anni e 5 mesi, nel maggio 2014, s’è imposto nell’Open de España, più anziano vincitore nell’European Tour
50 MIGUEL A. JIMENEZ (GOLF)Lo spagnolo, a 50 anni e 5 mesi, nel maggio 2014, s’è imposto nell’Open de España, più anziano vincitore nell’European Tour
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72 OSCAR SWAHN (TIRO)Lo svedese, argento nel tiro ad Anversa 1920 a 72 anni e 281 giorni, è il più anziano vincitore di medaglia olimpica
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Il britannico, nato il 30 dicembre 1957, è stato oro individual­e nel salto ostacoli a Rio 2016 in sella a Big Star

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