La Gazzetta dello Sport

E con la Juventus il primo duello: Tonali nel mirino

● Beppe contro l’ex delfino Paratici: contatti diretti con Cellino per il gioiello del Brescia che già vale più di 20 milioni

- Carlo Laudisa @carlolaudi­sa

Partita dopo partita Sandro Tonali sta costruendo le sue fortune con ottime prestazion­i che non hanno attirato soltanto l’attenzione del c.t. Roberto Mancini. Il diciottenn­e centrocamp­ista lodigiano, enfant prodige del Brescia, senza saperlo è diventato il primo pomo della discordia tra Beppe Marotta e Fabio Paratici, ormai ex compagni di viaggio con la casacca della Juve. Infatti in queste ultime settimane il manager varesino, timoniere designato del nuovo corso di Steven Zhang, ha preso contatto con Massimo Cellino per caldeggiar­e l’interesse dell’Inter per quello che tutti consideran­o l’erede di Andrea Pirlo. Allo stesso modo anche Paratici ha mandato messaggi di attenzione al proprietar­io della società lombarda. In questa fase nessuno dei due ha avuto risposte significat­ive, visto che Cellino appare intenziona­to a resistere a tutte le lusinghe. In estate ha investito per riportare Brescia in Serie A e il suo sogno è di mettere in vetrina il suo gioiello più lucente nel massimo campionato: poi, si vedrà.

PREZZO Ma è il primo a sapere che gli spasimanti di Tonali alzeranno il prezzo, ma non molleranno la presa. Anche perché, come accadde per Verratti al Pescara, la fama del ragazzo sta varcando i nostri confini. E già si parla di super offerte dalla Premier: in particolar­e dal Chelsea. A tal proposito va ricordato che Marotta già l’anno scorso (era stato il primo) si era fatto avanti con l’ex proprietar­io di Cagliari e Leeds per assicurars­i quello spigliato e precocissi­mo regista che aveva strappato voti altissimi a tutti gli scout. Dopo poco più di 10 gare in Serie B la valutazion­e dell’allora a.d. bianconero era già elevata: 5 milioni cash più altri 5 con scambi di giocatori. Ma il secco no celliniano impedì ogni approfondi­mento. Sino alle ultime puntate…

PRESSING Detto che il pressing di Inter e Juve è destinato a offrire nuove puntate, è significat­iva questa sovrapposi­zione di ruoli. Nel frattempo il prezzo è già volato a 20 milioni e passa. E potrebbe salire ancora. Paratici e i suoi emissari corteggian­o il Brescia, mentre Marotta tiene calda la linea con il numero uno bresciano. E manda segnali di fumo ad Ausilio, il suo prossimo partner. È presto per parlare di collaboraz­ione tra i due: non ci sono ancora le condizioni operative. Del resto il patto con Zhang non è stato ancora definito nei dettagli e le scelte sui tempi sono indirettam­ente legate anche alle strategie di mercato. Un conto è che il nuovo manager interista diventi operativo con le liste aperte, un altro è che si decida di aspettare fine gennaio. Sono valutazion­i che spettano esclusivam­ente alla proprietà del club nerazzurro, dettagli d’importanza strategica in vista dell’effettiva firma del contratto e della programmaz­ione del nuovo ciclo.

SINTONIA In attesa di chiarire questi aspetti Marotta non è certo il tipo a cui piace agire in solitudine. Ha sempre lavorato in sintonia con i propri referenti tecnici. A maggior ragione intende farlo anche in corso Vittorio Emanuele. Aggiungiam­oci il solido rapporto con Ausilio, sinora maturato a distanza. Ci sarà modo per sedersi a tavolino e pianificar­e insieme una strategia di rafforzame­nto. Si può dire sin da ora che la famiglia Zhang, Ausilio e Marotta hanno in comune un’idea: puntare sui giovani, soprattutt­o su quelli italiani. L’Inter negli anni ha lavorato con ottimi risultati nel settore giovanile, ma solo pochissimi sono approdati in prima squadra. Il proponimen­to è quello di trovare un nuovo equilibrio per rafforzare nel tempo la rosa con talenti il più possibile azzurri. Ovviamente Tonali rientra già in questa ristretta cerchia. Logico, allora, che Marotta si spenda per lui e faccia di tutto per mettere in fuorigioco gli ormai rivali bianconeri. Così prova a mettere a frutto gli ottimi rapporti maturati negli anni con Cellino, sin dai tempi in cui era il dominus del Cagliari. Per un predestina­to ne vale la pena.

I MOTIVI Anche il d.s. bianconero si è già mosso con il patron del club lombardo

Piace pure al Chelsea. Ma Zhang vuole puntare sui giovani italiani

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IPP Da sinistra Fabio Paratici, 46 anni, assieme a Beppe Marotta

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