DA ZANIOLO A TONALI, BABY BOOM ITALIA
La linea verde del c.t. Mancini
Roberto Mancini li osserva, i ragazzi si fanno guardare: questa Italia più giovane, sul solco - è onesto ammetterlo - già tracciato da Gian Piero Ventura, cammina intrecciando le sue storie di crescita con quelle del mercato. Sono due mondi che si intersecano, è un dare-avere che spesso funziona: la vetrina azzurra moltiplica visibilità e motivazioni, dunque più volte anche prezzi (e ingaggi). Un nome, un esempio: Nicolò Zaniolo. Mancini lo convocò a settembre assieme al 2001 Pellegri e fece scalpore perché non aveva ancora esordito in A, ma forse anche in seguito a quella chiamata destò meno sorpresa il suo debutto in Champions, pochi giorni dopo: vederlo giocare senza paura al Bernabeu, sempre che ce ne fosse bisogno, convinse il c.t. - e chi si era stupito - che era stata una scelta (coraggiosa), non un’utopia. Per uno che si è allenato con la Nazionale, non è folle che giochi contro il Real e viceversa. Zaniolo in questi giorni non è a Coverciano solo perché è sano che ora il ragazzo spenda i suoi passi azzurri in Under 21, ma ci tornerà. E la Roma, che lo ha pagato 4,5 milioni, già adesso con lui e Lorenzo Pellegrini (otto chiamate azzurre) si ritrova capitali rivalutatissimi, se mai dovesse arrivare un’offerta per il club irrinunciabile.
Intanto in questi giorni, nella «scaletta» dei giovanissimi che Mancini vuole vedere da vicino, è il turno di Sandro Tonali, già oggetto di una sfida di mercato Inter-Juve, con la Roma terza incomoda. Anche il «nuovo Pirlo» rispetta i canoni di chiamata del c.t.: possibilmente giovane, sicuramente compatibile con la sua filosofia calcistica. Come Vincenzo Grifo: non è più verdissimo, 25 anni, ma è un esterno che sa andare dentro al campo e può adattarsi bene ai movimenti del suo «nuovo» 4-3-3. Come Stefano Sensi, terza novità assoluta di questa tornata di convocazioni: una mezzala tecnica che si avvicina alle caratteristiche degli altri interni scelti finora dal c.t. I suoi 22 anni e le prospettive fatte intuire in questo avvio di campionato con il Sassuolo lasciano credere che possa diventare presto anche lui un uomo-mercato. Come sarebbe da tempo e forse sarà come e quanto si solidificherà il progetto Fiorentina? - Federico Chiesa, un ventunenne con già 9 presenze in Nazionale. Come è stato, prima che la sua parabola frenasse un po’ troppo bruscamente, Domenico Berardi, che a 24 anni ha ancora tutto il tempo dalla sua parte. Come è già da un po’ Nicolò Barella, oggi tassello fondamentale nel centrocampo di Mancini, che con Cragno (a 24 anni un portiere è ancora stragiovane) potrà fare la fortuna anche economica del suo Cagliari. Oltre che dell’Italia, ovviamente.