La Gazzetta dello Sport

DA ZANIOLO A TONALI, BABY BOOM ITALIA

La linea verde del c.t. Mancini

- Di ANDREA ELEFANTE

Roberto Mancini li osserva, i ragazzi si fanno guardare: questa Italia più giovane, sul solco - è onesto ammetterlo - già tracciato da Gian Piero Ventura, cammina intreccian­do le sue storie di crescita con quelle del mercato. Sono due mondi che si intersecan­o, è un dare-avere che spesso funziona: la vetrina azzurra moltiplica visibilità e motivazion­i, dunque più volte anche prezzi (e ingaggi). Un nome, un esempio: Nicolò Zaniolo. Mancini lo convocò a settembre assieme al 2001 Pellegri e fece scalpore perché non aveva ancora esordito in A, ma forse anche in seguito a quella chiamata destò meno sorpresa il suo debutto in Champions, pochi giorni dopo: vederlo giocare senza paura al Bernabeu, sempre che ce ne fosse bisogno, convinse il c.t. - e chi si era stupito - che era stata una scelta (coraggiosa), non un’utopia. Per uno che si è allenato con la Nazionale, non è folle che giochi contro il Real e viceversa. Zaniolo in questi giorni non è a Coverciano solo perché è sano che ora il ragazzo spenda i suoi passi azzurri in Under 21, ma ci tornerà. E la Roma, che lo ha pagato 4,5 milioni, già adesso con lui e Lorenzo Pellegrini (otto chiamate azzurre) si ritrova capitali rivalutati­ssimi, se mai dovesse arrivare un’offerta per il club irrinuncia­bile.

Intanto in questi giorni, nella «scaletta» dei giovanissi­mi che Mancini vuole vedere da vicino, è il turno di Sandro Tonali, già oggetto di una sfida di mercato Inter-Juve, con la Roma terza incomoda. Anche il «nuovo Pirlo» rispetta i canoni di chiamata del c.t.: possibilme­nte giovane, sicurament­e compatibil­e con la sua filosofia calcistica. Come Vincenzo Grifo: non è più verdissimo, 25 anni, ma è un esterno che sa andare dentro al campo e può adattarsi bene ai movimenti del suo «nuovo» 4-3-3. Come Stefano Sensi, terza novità assoluta di questa tornata di convocazio­ni: una mezzala tecnica che si avvicina alle caratteris­tiche degli altri interni scelti finora dal c.t. I suoi 22 anni e le prospettiv­e fatte intuire in questo avvio di campionato con il Sassuolo lasciano credere che possa diventare presto anche lui un uomo-mercato. Come sarebbe da tempo e forse sarà come e quanto si solidifich­erà il progetto Fiorentina? - Federico Chiesa, un ventunenne con già 9 presenze in Nazionale. Come è stato, prima che la sua parabola frenasse un po’ troppo bruscament­e, Domenico Berardi, che a 24 anni ha ancora tutto il tempo dalla sua parte. Come è già da un po’ Nicolò Barella, oggi tassello fondamenta­le nel centrocamp­o di Mancini, che con Cragno (a 24 anni un portiere è ancora stragiovan­e) potrà fare la fortuna anche economica del suo Cagliari. Oltre che dell’Italia, ovviamente.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy