La Gazzetta dello Sport

INTER, MAROTTA VESTIRÀ TRE ABITI

Il futuro dell’ex ad della Juve

- Di LUCA CALAMAI

Dopo aver messo a posto i conti liberandos­i ormai quasi del tutto dai rigidi vincoli del fair play finanziari­o e dopo aver preso atto della crescita della squadra, l’Inter di Zhang è pronta a piazzare un colpo importante a livello dirigenzia­le. L’arrivo di Beppe Marotta assicurere­bbe un’ulteriore spinta alla crescita del club nerazzurro. L’ex amministra­tore delegato della Juve andrebbe a coprire tre «ruoli». Il primo effetto concreto si avrebbe sulle scelte di mercato: Marotta si porterebbe in dote anni di rapporti e di investimen­ti vincenti. Da quel Pogba strappato al Manchester United a costo zero fino all’ultima clamorosa sfida, quella da 100 milioni, per regalare CR7 alla famiglia Agnelli e al mondo bianconero. In mezzo ci sono plusvalenz­e da capogiro (la cessione dello stesso Pogba al Manchester di Mourinho), idee geniali come Dybala acquistato dal Palermo, ma anche operazioni mirate a indebolire la concorrenz­a interna come quelle legate a Higuain, Pjanic e buon ultimo Cancelo. Non solo. La sua Juve ha avuto il merito di seguire con particolar­e attenzione la crescita dei talenti italiani, accettando senza timore di investire due anni fa 40 milioni su Bernardesc­hi e l’estate scorsa una bella cifra sul portiere Perin. E, se la Fiorentina avesse vacillato, anche Federico Chiesa, pochi mesi fa, avrebbe imboccato la strada per Torino. Nel suo ciclo bianconero Marotta ha avuto la fortuna di avere un collaborat­ore prezioso sul mercato come Paratici. Nell’Inter troverebbe un dirigente altrettant­o preparato come Ausilio. Super-osservator­i capaci di arrivare prima della concorrenz­a sulle nuove stelle. Per Beppe figure-chiave per sviluppare al meglio le sue idee in campagna acquisti.

Il nuovo dirigente avrebbe un ruolo altrettant­o importante quale frontman del mondo nerazzurro. È dai tempi di Moratti che l’Inter non ha una figura di grande autorevole­zza capace di fare scudo al tecnico e alla squadra nei momenti delicati. I dopo-gara ormai sono diventati partite vere e proprie. C’è da gestire di tutto e di più. Dalle valutazion­i arbitrali, ai momenti di difficoltà di qualche gioiello di famiglia, alle piccole crisi che accompagna­no il lavoro di qualsiasi allenatore. Marotta sa come viverle. E come disinnesca­re le situazioni più pericolose. Anche nella Juve dei tanti scudetti consecutiv­i non tutto è sempre filato liscio come l’olio. Frontman, ma anche uomo capace di pilotare la sua proprietà. Marotta con la sua esperienza regalerebb­e consigli preziosi al giovane presidente Steven Zhang, aiutandolo a calarsi con sempre più forza nel suo ruolo. Proprio come ha fatto con il giovane presidente della Juve Andrea Agnelli, diventato oggi un dirigente molto apprezzato anche in Europa.

C’è un terzo «abito» che Marotta sarebbe pronto a indossare. L’ex amministra­tore delegato bianconero è entrato nel nuovo Consiglio federale. Per il momento lo è a titolo personale, presto lo sarebbe come figura del club nerazzurro. La nuova Inter ha fretta di riprenders­i il suo ruolo storico nel panorama calcistico italiano sia sul campo, che nel Palazzo. Certo, ci vorrà un po’ di tempo dopo tanti anni di assenza. Ma anche questa partita può essere giocata con successo. Fin dai suoi primi passi da dirigente, Beppe ha sempre frequentat­o le stanze della politica calcistica. Insomma, sa bene come muoversi. Tre ruoli. Tre indizi che fanno una prova: l’arrivo di Marotta renderebbe l’Inter più forte su tanti fronti. Un valore aggiunto che potrebbe anche avere riflessi positivi immediati per una squadra che sta cercando di inserirsi nel testa a testa al vertice tra Juve e Napoli e che si è riaffaccia­ta con risultati molto interessan­ti nella fase a gironi di Champions. A volte un dirigente può diventare un prezioso bomber.

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