Napoli emozioni forti Nell’ultima mezz’ora azzurri scatenati
●La squadra di Ancelotti ha realizzato 16 reti nei 30’ finali Mertens guida la speciale classifica: sei centri del belga
NAPOLI
Ultimi quindici minuti di gioco: è in questo lasso di tempo che si concentra lo sforzo massimo. Le statistiche, infatti, ricordano che nell’ultimo quarto d’ora, Il Napoli ha realizzato ben 11 reti. La forbice si allarga se apriamo, invece, all’ultima mezz’ora: in questo caso, sono 16 i gol segnati sui
30 sommati in questa prima parte della stagione, compreso l’autogol di Biraschi dello scorso sabato, a Marassi. Un dato significativo, che evidenzia quanto sia deciso e determinato il Napoli nel cercare il successo. La sintesi di tutto questo può essere rappresentata dalla rete vincente di Lorenzo Insigne, al San Paolo, contro il Liverpool, realizzata al 90’, che è servita per ottenere tre punti pesantissimi. Oppure da quella di Dries Mertens, sempre a Fuorigrotta, contro il Milan (80’), alla seconda giornata, che ha evitato il primo mezzo passo falso: si era sul 2-2 prima della sua prodezza.
MERTENS MICIDIALE Da titolare o da subentrato non fa nessuna differenza, tanto l’attaccante belga riesce sempre a essere risolutivo nei minuti finali. In questo senso, è lui il tormento delle difese avversarie, che non devono mai perdere la concentrazione, perché lui è sempre pronto a colpire. A farne le spese sono stati Milan, Udinese, Roma, Empoli e Psg, tutti castigati nell’ultimo quarto d’ora. Un rendimento micidiale che ne conferma uno stato di forma eccellente e ne esalta il ruolo nel collettivo. La competitività con Milik dovrebbe essere risolta, nel senso che è talmente importante la sua presenza in campo che, probabilmente, nelle gerarchie di Ancelotti ha definitivamente scavalcato il centravanti polacco.
MAI DOMO
È questa una delle caratteristiche del Napoli attuale. Non è mai successo che ci sia stata la resa prima del fischio finale. Anche all’Allianz Stadium, sul 3-1 per la Juventus, la squadra ha continuato a lottare, così com’è avvenuto in occasione del successo in Champions, contro il Liverpool. Ancelotti non concede alibi ai suoi, vuole il massimo dal primo all’ultimo minuto, consapevole che il lavoro che i giocatori svolgono durante la settimana, può consentire loro un notevole dispendio di energie per poi reintegrarle sempre attraverso allenamenti specifici preparati dallo staff tecnico, la vera risorsa del club.
TURNOVER
Una condizione fisica eccellente, dunque, che aiuta la squadra a reggere fino in fondo, sostenuta pure dal turnover che è un’altra delle innovazioni portate da Carlo Ancelotti. A parte Kalidou Koulibaly che non ha mai saltato una partita, tutto il resto dell’organico è stato alternato di volta in volta, in alcune partite l’allenatore ha cambiato, addirittura, 6-7 giocatori ottenendo sempre risultati soddisfacenti. Un qualcosa che non era mai accaduto prima, durante la gestione Sarri: con lui il problema dell’alternanza non s’è mai posto. Il Napoli attuale scoppia di salute, a Marassi ha saputo rimontare il risultato nonostante il terreno pesantissimo e la poca adattabilità dei suoi attaccanti a quel tipo di campo. E non è stato casuale se il gol del pareggio è arrivato al termine di una combinazione volante tra Mertens e Fabian Ruiz, uno che insieme alla qualità garantisce anche la fisicità.
IL SEGRETO
Con il nuovo tecnico gli azzurri scoprono il turnover: se gioca Zielinski non cambia nulla, la condizione atletica è super