La Premier sceglie una donna come a.d., la Lega non sa decidere
●Club divisi, 4 candidati e nuova commissione dopo il tentativo fallito della prima metà dell’anno
La Premier League ha appena affidato a una donna la guida del campionato più ricco del mondo: dopo il lungo regno di Scudamore, ecco Susanna Dinnage, già presidente globale di Animal Planet del gruppo Discovery. È da mesi, invece, che la Lega Serie A non riesce a trovare il suo amministratore delegato, il primo della storia. Dopo il tentativo andato a vuoto nel primo semestre dell’anno, con l’approdo mancato di Tebas, nasce una nuova commissione per scremare le candidature da sottoporre all’assem- blea prima di Natale. Presieduta da Gaetano Miccichè, è composta da Antonello (Inter), Campoccia (Udinese) e Lotito (Lazio). Sul tavolo quattro nomi: Alessandro Araimo, Paolo Dal Pino, Luigi De Siervo e Matteo Mammì. Dal Pino, ex manager di Telecom, parrebbe avere qualche chance in più degli altri, ma la verità la confessa un dirigente di un grande club: «Non riusciamo a trovare un profilo che vada bene a tutti». La figura è strategica per governare lo sviluppo globale della Lega e le evoluzioni del mercato audiovisivo: il tempo scorre e le altre leghe non si fermano, la Serie A ha presentato ieri le linee guida del piano industriale del prossimo triennio che ora vanno riempite di contenuti e messe in pratica.
POLTRONE Rinviata l’elezione del consigliere di Lega in sostituzione di Fassone: in pole Scaroni, ma c’è pure Baldissoni. Se ne parlerà più avanti, anche perché l’imminente arrivo all’Inter di Marotta, già consigliere federale, potrebbe portare qualche società a chiedere un passo indietro dell’altro nerazzurro Antonello, consigliere di Lega. Nel frattempo la Serie A ha proposto al presidente federale Gravina una lista di 12 nomi per le sei commissioni che dovranno occuparsi di suggerire bozze di riforme sui diversi temi: Cairo e Marotta per il Club Italia, Campoccia e Cognigni per la giustizia, Giulini e Zarbano per il format dei campionati, Baldissoni e Fenucci per le infrastrutture, Chiavelli e Romei per la governance, Carnevali e Ricci per il marketing. Dalla Federazione traspare un certo compiacimento per l’attivismo della Lega, nell’aspettativa che il lavoro delle commissioni sia rapido e concreto.