Litigi, sconfitte e segnali di resa Svolta Bundesliga?
●Dopo sei titoli consecutivi, i bavaresi sono a terra Spogliatoio ribelle e le voci su Zidane per Kovac
NERVOSISMO Ribery ha aggredito un giornalista francese, James punito per il ritardo
Boateng, Hummels e Müller ancora in versione Mondiale. Neuer non li salva
IN ESTATE CAMBIEREMO FACCIA ALLA SQUADRA
ULI HOENESS
Se non vengono coordinati dal consigliere per i media assunto quasi due anni fa, una figura misteriosa per i non addetti ai lavori e indipendente dall’ufficio stampa, i vertici del Bayern non sono sincronizzati in questo inatteso periodo di crisi. E aggiungono caos al caos. «Sicuramente non compreremo altri giocatori nella pausa invernale», ha detto domenica il presidente Uli Hoeness a Sky Deutschland. «Se c’è la possibilità di prendere qualcuno, ci penseremo. Teniamo gli occhi aperti e vediamo se c’è da migliorare qualche posizione», ha raccontato lunedì il d.s. Hasan Salihamidzic al Kicker. «Anche per la panchina?», gli è stato chiesto. «No, assolutamente no».
RUMORS Dalla Spagna assicurano che Zinedine Zidane sia già stato sondato per un eventuale successione a Niko Kovac, berlinese-croato. Il Bayern è talmente a terra che qualsiasi speculazione fa sobbalzare i tifosi: ma ributtarsi su uno straniero dopo aver giurato di voler ricostruire, per il dopo Ancelotti, l’anima tedesca del gruppo, non sembra al momento l’idea più percorribile. La verità è che Kovac è stato un ripiego perché soprattutto Hoeness era convinto di persuadere Jupp Heynckes a continuare per un altro anno. Quando ha capito che non poteva trattenere zio Jupp, era tardi per portare altre personalità di spicco, primo fra tutti Thomas Tuchel.
RITARDO Dopo sei titoli consecutivi in Bundesliga, il Bayern adesso è quinto all’11a giornata, con 7 punti di distacco dalla capolista Borussia Dortmund, contro cui ha perso sabato 3-2. Mai a questo punto del campionato i Rekord Meister (primatisti di titoli, sono 28) sono riusciti a recuperare un distacco simile: «Vorremmo sempre vincere la Bundesliga, ma se per una volta non ce la faremo, il Bayern non scomparirà», ha spiegato Hoeness la settimana scorsa. Finta umiltà.
NERVOSI Poco abituati alle sconfitte, i rossi si innervosiscono quando queste sono frequenti (già tre in Bundesliga); sabato sera Franck Ribery ha tirato tre cazzotti a un telecronista francese di BeIn che lo aveva accusato di essere la causa di due gol borussiani. La soffiata è stata fatta dalla moglie Wahiba, che ha informato il consorte delle critiche (e anche il resto del mondo, via social). Ribery oltre alla multa rischia conseguenze giudiziarie, anche se il club ha organizzato un confronto pacificatore. Ma il francese avrebbe a suo carico anche un alterco violento con uno dei preparatori fisici. Spogliatoio ad alta tensione. Ieri era la giornata mondiale della gentilezza e al Bayern l’hanno utilizzata mandando James Rodriguez a firmare autografi e posare per le foto con i tifosi, dopo l’allenamento. Anche il colombiano è al centro di un caso disciplinare. Sabato zero minuti a Dortmund. Alla vigilia si era presentato in ritardo all’allenamento, 8 minuti. «Ha deciso l’allenatore, ma James è rimasto fuori per motivi sportivi», ha detto Hoeness. Però un servizio fotografico documenta il peccato del colombiano, con l’ora segnata.
PRESIDENTE DEL BAYERN
GETTY ERRORI Detto che anche gli infortuni fanno parte della flessione (Tolisso, Coman, ora Thiago fuori a lungo, Robben, e Ribery intermittenti), fra le cause della crisi anche la scarsa sintonia con l’allenatore e quindi uno spirito di squadra invisibile. Più i big che non riescono a salvare gli altri: Boateng, Hummels e Müller sembrano ancora in modalità Mondiale. Il Bayern ha segnato 13 gol in meno del Borussia, ha soltanto il sesto attacco del torneo e la sesta difesa. Ha subito 14 reti, solo due volte Neuer è uscito imbattuto; su 26 tiri in porta ne ha parati 12, media 46,2% e prima di Dortmund aveva una serie di 8 gol in 8 tiri. «Mi sento a posto con me stesso» ha detto il capitano dal ritiro della nazionale. E’ tutto il Bayern che non lo è. E i boss reagiscono con i soliti metodi: «Cambieremo faccia alla squadra la prossima estate». Pavard (Stoccarda), Hermoso (Espanyol), Thauvin (Marsiglia) sono nomi caldi, un tentativo per Dybala non viene escluso. Procuratori di tutto il mondo, unitevi: a Monaco ci sarà da guadagnare.