Brava Mercedes Però è arrivata con il fiatone...
●Si è presa i due titoli ma i motori sono al limite: Hamilton ad Abu Dhabi rischia di partire dal fondo
Il motore che Lewis Hamilton ha utilizzato in Brasile è in queste ore sotto esame a Brixworth, dove si realizzano le power unit Mercedes: i tecnici devono capire quali conseguenze la «scaldata» subìta domenica a Interlagos, a causa della rottura di uno scarico, ha avuto sul motore termico. E se sia o meno utilizzabile per l’ultimo GP del 2018. Sostituirlo con un’altra unità, la quarta, equivarrebbe a spedire il 5 volte iridato in fondo allo schieramento, impedendogli di lottare per l’ultimo successo stagionale su una pista, quella di Abu Dhabi, dove superare non è facile (anche se Vettel, con la Red Bull, squalificato perché rimasto senza benzina, da ultimo arrivò 3° nel 2012). Avendo vinto entrambi i titoli iridati, non sarebbe una scelta troppo dolorosa. Se non per Lewis, che preferirebbe aggiungere un’altra perla alla collana di successi, avvicinandosi ulteriormente a Schumacher: dopo la conquista del GP del Brasile si trova a quota 72, a 19 vittorie da Michael (curiosamente due numeri che caratterizzano la storia del tedesco:72 sono i successi conquistati alla Ferrari e 19 quelli ottenuti in precedenza con la Benetton).
OPZIONE Usare le altre due unità impiegate quest’anno? La Mercedes considera il chilometraggio delle singole power unit un dato sensibile, dunque non (ancora) divulgabile. Non venendo mai pubblicizzata la rotazione è difficile stabilire se quelle unità, impiegate comunque nelle libere, possono essere rischiate in gara. Un dato significativo: domenica la power unit di Bottas, la quarta, dopo che l’esemplare che ha accusato problemi al GP d’Austria è stato confinato alle libere, era già al settimo GP. In ogni fine settimana una power unit percorre 750 km e i conti Mercedes dicono che è stata tagliata da Melbourne a Interlagos la quota dei 30 mila. La certezza è che i motoristi della Stella eviteranno di far chiudere l’annata al proprio campione del mondo con un ritiro. Tanto più che la sfida su chi è rimasto più fedele al regolamento sul materiale da usare durante la stagione senza incorrere in penalità, vede in vantaggio la Ferrari. Unico team, tra le big, malgrado i guai di Raikkonen in Spagna, a non aver usato più dei 3 motori termici, 3 turbo, 3 MHU-H, 2 batterie, 2 centraline elettroniche e 2 MGU-K concessi nel 2018. A dimostrazione della super affidabilità delle rosse.
CIFRE Lewis domenica ha rischiato di non finire la corsa, cosa che gli avrebbe fatto perdere la vittoria (peraltro giunta grazie allo scontro tra Ocon e Verstappen) rimandando anche la festa del mondiale costruttori. Invece i tecnici hanno fatto il miracolo e così, passata la paura, restano numeri da record: 10 vittorie in 20 GP, 12 pole, 10 giri veloci in gara, 24 podi, 504 giri al comando pari a 2595 km, 21 partenze in prima fila. Fare meglio il prossimo anno sarà possibile? E il team dopo 5 stagioni di successo sarà ancora affamato? Toto Wolff non vede problemi al riguardo, anche perché (anche se questo non lo dice apertamente) c’è la grande opportunità di allungare sulla Ferrari dell’era Schumi, diventando l’unica scuderia ad aver vinto 6 titoli di fila. Se vi sembra poco stimolante...