Come ha vinto? Non di potenza...
●Il team iridato ha contato meno sulla power unit e più sulle modifiche alla W09
Mondiale piloti, titolo costruttori, 10 vittorie (tutte di Hamilton), e ancora una gara al termine della stagione. Un ruolino di marcia ragguardevole ma, per una volta, non da primato come negli anni precedenti. Il successo di una monoposto dipende anche dal livello degli avversari, e quest’anno la W09 non è stata la vettura di riferimento, quantomeno non sempre. Per buona parte della stagione lo è stata la Ferrari SF71H. Il merito del team di Toto Wolff è stato quello di individuare precocemente i punti deboli della W09, e procedere a un accurato lavoro di modifica del progetto base. E’ interessante notare dove, in percentuale, si sono inseriti i nuovi elementi. Identificando tre aree — aerodinamica, telaio-sospensioni e propulsore — il rispettivo contributo è molto diverso. Nelle stagioni passate era marcato quello della power unit, vero gioiello tecnologico frutto delle conoscenze nel campo delle motorizzazioni ibride del colosso di Stoccarda. Quest’anno lo scenario è cambiato. Il propulsore ha perso il primato, soprattutto in qualifica, a favore della Ferrari, non sopperendo più con potenza extra a eventuali carenze di telaio o aerodinamica. Si può sostenere che nel 2018 aerodinamica, telaio e motore, abbiano contato un terzo ciascuno, rispetto al 50% che sino al 2017 competeva all’ultimo elemento. L’aerodinamica è rimasta praticamente invariata, anche nei principi base del progetto fondato sul passo lungo, identico al 2017. Il salto di qualità (un 5% delle prestazioni) si è visto a livello di sospensioni-telaio. Avvenuto nella seconda parte di stagione, grazie allo stanziamento di un extra budget per modificare le cinematiche interne della sospensione posteriore. L’obiettivo era sfruttare al meglio i pneumatici e ridurne il degrado, soprattutto al posteriore. Con altri interventi, a corollario, legati allo smaltimento del calore dai cerchi posteriori da Singapore in poi. In una telenovela tecnico-regolamentare a cui la FIA non ha tuttora messo fine, pronunciandosi con una direttiva tecnica.