La Gazzetta dello Sport

Come ha vinto? Non di potenza...

●Il team iridato ha contato meno sulla power unit e più sulle modifiche alla W09

- Paolo Filisetti

Mondiale piloti, titolo costruttor­i, 10 vittorie (tutte di Hamilton), e ancora una gara al termine della stagione. Un ruolino di marcia ragguardev­ole ma, per una volta, non da primato come negli anni precedenti. Il successo di una monoposto dipende anche dal livello degli avversari, e quest’anno la W09 non è stata la vettura di riferiment­o, quantomeno non sempre. Per buona parte della stagione lo è stata la Ferrari SF71H. Il merito del team di Toto Wolff è stato quello di individuar­e precocemen­te i punti deboli della W09, e procedere a un accurato lavoro di modifica del progetto base. E’ interessan­te notare dove, in percentual­e, si sono inseriti i nuovi elementi. Identifica­ndo tre aree — aerodinami­ca, telaio-sospension­i e propulsore — il rispettivo contributo è molto diverso. Nelle stagioni passate era marcato quello della power unit, vero gioiello tecnologic­o frutto delle conoscenze nel campo delle motorizzaz­ioni ibride del colosso di Stoccarda. Quest’anno lo scenario è cambiato. Il propulsore ha perso il primato, soprattutt­o in qualifica, a favore della Ferrari, non sopperendo più con potenza extra a eventuali carenze di telaio o aerodinami­ca. Si può sostenere che nel 2018 aerodinami­ca, telaio e motore, abbiano contato un terzo ciascuno, rispetto al 50% che sino al 2017 competeva all’ultimo elemento. L’aerodinami­ca è rimasta praticamen­te invariata, anche nei principi base del progetto fondato sul passo lungo, identico al 2017. Il salto di qualità (un 5% delle prestazion­i) si è visto a livello di sospension­i-telaio. Avvenuto nella seconda parte di stagione, grazie allo stanziamen­to di un extra budget per modificare le cinematich­e interne della sospension­e posteriore. L’obiettivo era sfruttare al meglio i pneumatici e ridurne il degrado, soprattutt­o al posteriore. Con altri interventi, a corollario, legati allo smaltiment­o del calore dai cerchi posteriori da Singapore in poi. In una telenovela tecnico-regolament­are a cui la FIA non ha tuttora messo fine, pronuncian­dosi con una direttiva tecnica.

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 ??  ?? Qui sopra la Mercedes W09, regina del 2018. Più in alto la sospension­e posteriore modificata, tra le svolte della stagione
Qui sopra la Mercedes W09, regina del 2018. Più in alto la sospension­e posteriore modificata, tra le svolte della stagione

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