La Gazzetta dello Sport

Giorgetti tira dritto Si tratta a oltranza «Fatti passi avanti ma non sono quelli che vuole Malagò»

●Scontro sulla gestione dei fondi per le federazion­i Oggi nuovo incontro, poi il Coni riunisce i presidenti

- Valerio Piccioni ROMA

MODIFICHE SÌ, MA L’IMPIANTO DELLA RIFORMA RESTERÀ LO STESSO

Si tratta a oltranza, ma di fumata bianca non se ne vede neanche un po’. Giorgetti e Malagò si sono visti e rivisti però la quadratura del cerchio è complicata e di tempo non ce n’è poi molto. Ieri il sottosegre­tario «vigilante» ha spiegato come stanno le cose dal suo punto di vista: «Ci saranno dei cambiament­i, ma l’impianto fondamenta­le della riforma resterà lo stesso». Poi ha incontrato il presidente del Coni insieme con il sottosegre­tario a 5 Stelle Simone Valente per un confronto insolitame­nte lungo, quasi due ore. Alla fine, Malagò ha sintetizza­to la situazione così: «I ragionamen­ti vanno avanti, domani (oggi,

SOTTOSEGRE­TARIO VIGILANTE

ndr) ci sarà un ulteriore approfondi­mento prima dell’incontro informale con i presidenti». Preludio al consiglio nazionale ufficiale di domani. Malagò vuole arrivare all’incontro con tutti gli elementi per poter decidere una strategia. Dunque, il tempo corre. Domani scade il termine per la presentazi­one degli emendament­i alla Camera, e anche se il Governo potrà proporne a corsa della discussion­e già avviata, il sottosegre­tario parla di «fine novembre» come momento conclusivo per la definizion­e del testo.

FLESSIBILI­TA’ Ma su che cosa si sta discutendo? Prima di incontrare il presidente del Coni, Giorgetti lo ha precisato: «Stiamo affinando la discussion­e, facendo dei passi avanti, anche se forse non come vorrebbe Malagò». Ma verso quale direzione? «Ci sarà qualche precisazio­ne sui perimetri di quello che è olimpico, per l’autonomia assicurata dalla Carta olimpica». E il cambiament­o dell’«oggetto sociale» dalla Coni Servizi a Sport e Salute? «Anche su questo. E c’è un elemento di flessibili­tà per la ripartizio­ne dei 40 e dei 370 milioni». Pare di capire, un riequilibr­io a vantaggio della fetta «olimpica», che avrà in mano il Coni, rispetto a quella «sociale».

CASSA E GOVERNANCE Qualcosa che non basta a Malagò. I punti più controvers­i sembrano due. Anzi, soprattutt­o uno: criteri e «cassa» per la distribuzi­one dei soldi alle Federazion­i; il Governo può aprire sulla condivisio­ne dei primi, ma non fa un passo indietro sulla gestione della «cassa». Poi c’è l’altro discorso, quello del coinvolgim­ento del Coni nella governance della nuova Sport e Salute (il punto sono le nomine apicali, presidente e amministra­tore delegato). Detto questo, ci sono altri vuoti che la legge dovrà riempire: soprattutt­o bisogna capire fino in fondo il «mestiere» della nuova Sport e Salute, al di là di quello che dovrà fare per forza, la gestione del personale e la tutela del patrimonio impiantist­ico, stadio Olimpico compreso.

SCONTRO Intanto ieri lo scontro sulla riforma è diventato più politico. L’ex ministro dello Sport Luca Lotti annuncia la presentazi­one di un disegno di legge del Pd e pronostica: «La riforma? Se scritta così, avrà problermi con la Carta Olimpica...». Poi attacca Salvini: «Chiede di dare più soldi allo sport di base: bene, giusto, solo che forse la stessa richiesta dovrebbe rivolgerla a Giorgetti, chiedendog­li che fine hanno fatto i 100 milioni dell’ultimo bando “Sport e periferie” visto che ci sono amministra­zioni locali che da 5 mesi attendono invano un chiariment­o da questo governo». Un riferiment­o alla decisione di Giorgetti di chiedere al Coni un ripensamen­to dei criteri di distribuzi­one del fondo. Mentre anche Marco Marin, deputato olimpionic­o di Forza Italia attacca la riforma: «Va assolutame­nte salvaguard­ata l’autonomia del Coni e delle Federazion­i che devono rimanere indipenden­ti dalla politica, se il governo vuole impossessa­rsi dello sport italiano allora io dichiaro con forza: giù le mani dallo sport italiano».

DIALOGO E MURI Prima di Camera e Senato, c’è un altro parlamento che si occuperà dalla riforma: quello dello sport. Che cosa dirà Malagò ai presidenti, oggi informalme­nte e domani ufficialme­nte, e che cosa si sentirà dire? La posizione «dialogante» guadagna sempre più consensi, il muro contro muro è visto con preoccupaz­ione soprattutt­o dalle federazion­i medio-grandi. Il problema è che domani si rischia di arrivare con un dialogo quasi finito. In un modo o nell’altro. A meno che non si trovi un accordo magari su una tempistica più soft per la traduzione operativa della riforma. Alla fine dell’incontro da Palazzo Chigi filtra poco, anche perché a sera la discussion­e sulla manovra e la lettera di risposta a Bruxelles si è presa tutta la scena. Se non una certa fiducia verso la possibilit­à di trovare una «soluzione». Ma quale? LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIANCARLO GIORGETTI

LA POLEMICA L’ex ministro Lotti: «Se scritta così avrà problemi con la Carta olimpica»

L’olimpionic­o Marin: «Autonomia sacra e ora giù le mani dallo sport italiano»

PRESIDENTE DEL CONI

I RAGIONAMEN­TI CON IL GOVERNO VANNO AVANTI ORA CI RIVEDREMO

GIOVANNI MALAGÒ

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Federica Pellegrini portabandi­era ai Giochi di Rio 2016: per l’Italia 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi ANSA

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