Brexit, bozza di accordo con Bruxelles
●Visti e commercio tra i nodi Adesso la palla passa a Londra May affronta il proprio governo
LAP a bozza d’intesa c’è. Dopo mesi di negoziati sulla Brexit, Ue e Gran Bretagna hanno messo nero su bianco un dettagliatissimo testo «tecnico» per indicare il percorso di un divorzio più o meno amichevole fra Londra e i 27. Però il primo scoglio in patria per la premier Theresa May è nella riunione del governo britannico. Bocche cucite sul testo ma indiscrezioni riprese dalla Bbc citano comunque tra i punti nodali la sanzione di impegni già noti: dalla tutela incrociata dei diritti dei cittadini ospiti (arricchita nelle ultime ore dall’ok europeo a un regime senza visti, a patto che sia reciproco, per visitatori e turisti); al periodo di transizione con sostanziale rispetto dello status quo destinato a restare in vigore per 21 mesi (dal 29 marzo 2019, data di uscita di Londra dal club, a fine dicembre 2020); al conto di divorzio da 39 miliardi di sterline che il Regno dovrà versare. Mentre per districare il nodo di come mantenere aperta la frontiera irlandese, lo scenario proposto è quello d’una permanenza temporanea dell’intera Gran Bretagna nell’unione doganale, in attesa di un successivo accordo definitivo sulle relazioni future fra Londra e i 27 da raggiungere nelle intenzioni prima di far scattare il meccanismo di garanzia del backstop, ossia la soluzione che entrerebbe in vigore in caso di mancato accordo sulle relazioni commerciali.
BRUXELLES Oggi alle 14 ora londinese, la May sottopone la bozza di accordo a un consiglio dei ministri in cui non mancano gli euroscettici, da Liam Fox ad Andrea Leadsom, e i centristi orientati a destra. Che il vertice sia delicato lo testimonia anche il fatto che contemporaneamente si svolge a Bruxelles la riunione dei 27 ambasciatori europei. May vorrebbe sottoporre alle Camere la scelta tra accordo e “no deal” entro la fine dell’anno .