Le ruspe a Baobab Scatta lo sgombero per 140 migranti
POLEMICHE NELLA CAPITALE
● Ventidue sgomberi in poco meno di tre anni: l’ultimo, per il presidio di accoglienza del Baobab di Roma, è arrivato ieri. I blindati delle forze dell’ordine hanno abbattuto tende e baracche. Identificate 140 persone: nel campo c’erano richiedenti asilo e migranti altrimenti costretti a dormire per strada ed esclusi dall’accoglienza istituzionale ma anche persone con regolari documenti di riconoscimento e titolari di protezione umanitaria che, per effetto del recente decreto Sicurezza, sono stati messi per strada. Tra loro c’era pure una famiglia italiana. «Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L’avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti», ha twittato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha poi specificato: «Faremo altri sgomberi, usando criteri ANSA oggettivi: quattro per edifici pericolanti e 23 perché hanno iniziative giudiziarie in corso». «Ci sono almeno un centinaio di persone delle quali il Comune non si è ancora fatto carico», replicano da Baobab, associazione di volontari che, negli anni dichiara di aver assistito 70 mila persone, offrendo «cure mediche, cibo, una sistemazione per la notte, assistenza legale». Il Pd attacca chiedendo che l’amministrazione grillina della Capitale «non resti a guardare le ruspe della Lega» e che venga sgomberata anche Casa Pound.