La Gazzetta dello Sport

Allegri alla carica dei... 102 di Conte

UNA SQUADRA E UN ALLENATORE DA RECORD

- Filippo Conticello @filippocon­t

Nell’anno solare la Juve non ha rivali E può superare il primato di punti del 2014

●Nell’anno solare Allegri non ha rivali in Europa. E può superare il record del 2014

Asentire i cinesi, questo 2018 ormai agli sgoccioli sarebbe l’anno del Cane. Ma per come è girata la palla in questi undici mesi, per come sta girando ancora adesso, per come promette di girare fino a Natale, sembra più l’anno della Zebra. Dal primo gennaio ad oggi la Juve in campionato è stata Signora e cannibale: non ha lasciato mezza briciola sulla tavola italiana, ma continua a brindare pure in Europa. Il caviale portoghese, comprato d’estate a peso d’oro, aiuta a mantenere l’appetito, ma la voracità è una dote comune a chiunque si vesta di bianconero. Non è solo Ronaldo, infatti, a voler divorare record su record: dai tiri fatti (tanti) ai gol subiti (pochi), i bianconeri in generale stanno colleziona­ndo parecchi primati. Certo, in questo contesto di eccellenza, CR7 è l’accumulato­re seriale di premi: combatte la sua personale battaglia, vuole confermare le sane abitudini della casa. Il sesto, agognato Pallone d’Oro è l’obiettivo più prestigios­o. Sarebbe il record dei record, permettere­bbe di mettere la freccia su Messi dopo epico inseguimen­to.

OLTRE CONTE Tutta la Juve ha davanti un numero a tre cifre: i 100 punti fatti nel 2016, record nell’anno solare fatto dalla stessa Juve. Anche Allegri, in fondo, è nella stessa situazione di Cristiano: deve battere se stesso, spingersi sempre un passo oltre. Per il momento quest’anno ne ha vinte 26, come successo in Europa soltanto ai tiranni francesi del Paris Saint Germain. Così ha colleziona­to 82 punti, con la media a partita migliore del Continente (2,65). Fino al 31 dicembre si giocherann­o, però, altre sette partite per mettere nuovo fieno in cascina: con questi 21 punti sul tavolo, si può arrivare a 103. Certo, si sono visti calendari più comodi in Serie A: in questo mini-ciclo invernale, dopo la sosta, sono attese partite scivolose. Allo Stadium arrivano Inter e Roma, si va in casa di Fiorentina e Torino. Lasciare l’Allianz, però, non pare un grande problema: la Juventus ‘18 ha, infatti, vinto 13 trasferte, più di ogni altra squadra nei maggiori cinque campionati europei. L’eventuale record di punti nell’anno solare, però, nasconde il bersaglio più grosso, il maxi-record per l’inte-

ra stagione 2018-19: la Juve di Allegri si è davvero messa in testa di superare quel carrarmato che era l’ultima di Conte. Vuole andare oltre ai leggendari 102 punti del 2013-14. Nessuno si è mai arrampicat­o a quella vetta nei grandi campionati: ci sono stati colossi capaci di arrivare a tre cifre (il City di Guardiola, il Real di Mou e il Barcellona di Tito Vilanova), ma nessuno ha sfondato quota cento punti. Figurarsi centodue. L’andazzo della Juve di Ronaldo, però, rende possibile la vertigine: finora in dodici partite di A ha seminato per strada appena due punti con il Genoa. Se continuass­e su queste altezze, se mantenesse la media punti stagionale di 2,83 a partita, potrebbe arrivare addirittur­a a 107.

VERTIGINI A inizio 2018 la Juve guardava Maurizio Sarri dal basso: una rarità in campionato. Sono serviti tempo e fatica per recuperare, ma la corsa poderosa ha portato a raggiunger­e una serie di record non banali: a guardarli, sembrano messaggi minacciosi per i rivali europei. Qualche esempio? Basta fermarsi al muro davanti a Buffon prima e a Szczesny poi: anche se ora in difesa c’è qualche strano capogiro, la Juventus è la squadra delle maggiori leghe che ha subito meno gol nel 2018, appena 17, due in meno del Liverpool, secondo in questa sotto-classifica. In generale, è pure la squadra che riceve meno bombardame­nti avversari: la media di tiri in porta subiti a partita è di 2,4, esattament­e come il City, altra corazzata che crea un sacco e subisce poco o niente. Ci sarebbe pure il tempo di correggere qualche piccola imperfezio­ne e arrivare in testa in altre classifich­e di contorno. Questa Juve, ad esempio, è assai più manovriera delle precedenti e, per questo, si possono recuperare ancora posizioni alla voce «percentual­e di passaggi riusciti»: al momento, nel 2018, i bianconeri sono quarti con l’87,91%, ma il City primo è poco più su, all’89,47%. Manca un mese e mezzo per provarci, poi arriverà il 2019 con nuovi traguardi, altri record e il profilo di una Coppa all’orizzonte: c’è il forte sospetto che sarà di nuovo l’anno della Zebra.

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La sfida Allegri cerca il 5° scudetto di fila con la Juve
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