Stop al fair play? Sì. Anzi no
●Prima del via libera servono tra i 40 e i 50 milioni di plusvalenze: può partire un big
Il percorso è stabilito, è bene non sorprendersi e saper leggere anche dietro le dichiarazioni a mille all’ora di Steven Zhang nel suo primo giorno da presidente. Ci saranno i rettilinei, quelli sì, ma dal primo luglio in avanti e sempre con un occhio attento ai giri del motore, perché l’autofinanziamento è regola imposta dalla Uefa a prescindere dal settlement agreement. L’Inter che verrà è dentro una crescita graduale che ha come obiettivo finale la vittoria. Ma il progetto di Zhang è pluriennale e sarà bene non aspettarsi tutto e subito. Perché tutto e subito – se il riferimento italiano è la Juventus – l’Inter non riuscirà a portarselo a casa, se si ragiona solo in termini di mercato.
IL BIS È giusto definirla una manovra d’avvicinamento ragionata, che quest’anno ha portato l’Inter ad allargare la sua rosa per sostenere il doppio impegno Champions, pur dentro i limiti del settlement agreement con la Uefa. E qui va chiarito che l’Inter e i suoi dirigenti, dopo aver portato a casa con il dribbling dei giovani il traguardo dei 50 milioni (49,7 per l’esattezza) di plusvalenze la scorsa estate, entro il prossimo 30 giugno saranno chiamati alla replica, per una cifra stimata tra i 40 e i 50 milioni di euro. Siamo infatti ancora nei limiti temporali delle restrizioni Uefa. E qui si spiega l’esigenza di un incremento da parte del club nerazzurro del player trading, ovvero della compravendita dei calciatori. Anche perché molto difficilmente il traguardo 2019 sarà tagliato con l’aiuto dei giovani. VIA UNO La strada allora sarà probabilmente quella di una cessione pesante che in un colpo solo sistemi la questione. In fondo, cedere per reinvestire è il modello che seguono quasi tutti i club di vertice: la stessa Juventus di Marotta ha battuto più volte questa strada. L’idea nerazzurra è però mantenere il più possibile l’ossatura della squadra costruita già in questa stagione. Per intendersi: la rinuncia a un titolare è considerata tollerabile, più di uno non è oggi nei programmi. Sui nomi è bene andare cauti, anche perché su qualche cartellino l’Inter non è neppure padrona fino in fondo del proprio destino, leggi le clausole rescissorie di Icardi e Brozovic. Ma è chiaro che una particolare attenzione la merita la situazione di Skriniar, per il quale la trattativa di rinnovo è in una fase di stallo. L’agente del difensore parla ormai di «prossimi mesi» come limite temporale, di fatto un modo con un altro per rinviare la trattativa a data da destinarsi. Non c’è accordo tra le parti, il difensore sa che l’Inter nono potrà mai avvicinare le offerte che la scorsa estate gli avevano fatto pervenire Manchester United e Barcellona. Lo sanno anche ad Appiano, dove si sono fermati a 2,5 più bonus. A oggi non sono previsti aggiornamenti. GETTY E in fondo nessuna delle parti in causa sembra avere troppa fretta. Neppure l’Inter, tutelata da una scadenza di contratto molto lunga (2022) e dall’assenza di qualsiasi clausola rescissoria. Ergo: la prossima estate l’Inter è nelle condizioni di poter scatenare un’asta. E se 5 mesi fa lo United, spinto da Mourinho, era arrivato a offrire 60 milioni, c’è da immaginare che la valutazione – dopo un anno di Champions nel curriculum – possa aumentare ulteriormente.
PIÙ FACILE L’altro nome da tenere bene a mente è quello di Ivan Perisic, che non sta vivendo una stagione fortunatissima. Per Spalletti resta un elemento centrale a prescindere, ma per lui come per gli altri le offerte eventualmente in arrivo saranno valutate. E in fondo non è neppure un mistero che proprio nel settore degli esterni offensivi l’Inter si stia muovendo, alla ricerca di innesti potenzialmente titolari. Un indizio, non necessariamente una prova. Certo è che dopo il 30 giugno 2019 l’Inter sarà più libera. Non avrà più mille condizionamenti nel compilare una lista europea, per dire. E costruire un futuro da vertice, se anche non dovesse essere in tempi rapidissimi, di sicuro sarà più semplice. C’era anche questo nell’ottimismo diffuso di Zhang appena diventato presidente.
LO SCENARIO Tra i possibili partenti c’è Skriniar, il cui rinnovo è fermo
Dal primo luglio club senza vincoli. Ma l’avvicinamento al top sarà graduale