La Gazzetta dello Sport

Higuain non c’è? Cutrone smania per ballare da solo

●Per Patrick 5 gol, tutti col compagno in campo Ora deve sostituirl­o e segnare anche da... single

- Stefano Cantalupi MILANO

La felicità è reale solo quando è condivisa. Che abbia letto questa frase da Tolstoj o l’abbia imparata guardando Into the Wild, Patrick Cutrone l’ha presa comunque troppo alla lettera: se non può condivider­e la felicità del gol con Gonzalo Higuain, infatti, il numero 63 rossonero non segna. È un dato curioso, che salta agli occhi analizzand­o il rendimento – molto positivo, va detto – del 20enne comasco dall’estate a oggi: tutte le reti realizzate in questa stagione (5) sono arrivate col Pipita in campo, pronto ad abbracciar­lo nell’esultanza. Situazione che non potrà certamente verificars­i contro la Lazio, vista la squalifica rimediata dall’argentino, né contro il Parma, a meno di uno sconto di pena ottenuto in appello. Le prossime due gare di campionato, fondamenta­li per rimettere il naso in zona Champions, saranno dunque un banco di prova utile anche per misurare la crescita di Patrick: dopo la precocità, ora è il caso di testarsi sull’autonomia.

FISICO E TATTICA A Empoli 17 minuti di solitudine al centro dell’attacco, a Reggio Emilia 18, a Udine quasi un’ora, a Siviglia una partita intera: sono questi i momenti in cui Cutrone ha cercato la via della porta senza l’appoggio di Higuain, non trovandola. Ma il fatto che non sia riuscito nell’intento dipende da alcune buone ragioni, da tenere in conto per evitare conclusion­i affrettate. C’è un motivo di carattere fisico, tanto per cominciare: Patrick è tormentato da dolo ri alla caviglia sinistra che vanno avanti da due mesi, cioè dall’infortunio subito in Under 21 e mai superato del tutto. Ma se è vero che questo dolore lo penalizza a prescinder­e dalla presenza/ assenza di Higuain, c’è l’altra ragione – quella tattica – che pesa di più. Nelle fasi di gara disputate col «doppio nueve», i due bomber rossoneri hanno beneficiat­o l’uno dell’altro anche per la minore pressione dei marcatori avversarsi. Giocando da soli diventano un punto di riferiment­o più comodo per i difensori, mentre in coppia sono più difficili da arginare.

IN CRESCITA Quello del «vivere da solo» è soltanto un altro modo per stimolare Cutrone, e chissà che Rino Gattuso non usi questo argomento per pungolare l’orgoglio (peraltro molto sviluppato) del suo pupillo. Per il resto, sono davvero pochi gli appunti che si possono fare a uno come Patrick, idolo della San Siro rossonera e più volte indicato come esempio dall’allenatore e da Paolo Maldini. Confrontan­do il ruolino di marcia con quello di un anno fa, i gol realizzati a questo punto della stagione sono gli stessi, ma li ha ottenuti in meno tempo (una rete ogni 107 minuti, nel 2017-18 erano 132) e con una percentual­e realizzati­va migliore (41,67% contro 22,73%). Numeri che non rendono nemmeno l’idea dell’impatto che il ragazzo ha sulle partite, dote davvero rara alla sua età. Nessuno, tra i giovani nati dal ‘98 in poi, può vantare 10 gol in Serie A, mentre Cutrone è già a 12. E nessun giocatore nato dopo il ‘96 eguaglia le sue 7 reti in Europa League. Chissà che tipo di rapporto avrebbe con la Champions League, uno così. Ma per arrivarci bisogna battere squadre come la Lazio. E a volte bisogna farlo senza amici, là davanti.

 ?? AP ?? Patrick Cutrone, 20 anni, seconda stagione in prima squadra
AP Patrick Cutrone, 20 anni, seconda stagione in prima squadra

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