La Gazzetta dello Sport

E Carletto punta la Juve «Scudetto il nostro sogno mica un’utopia, io ci credo»

●E svela il rapporto col figlio Davide «A casa mi chiama papà, al campo... mister»

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Di scudetto si parla, eccome. La parola è stata sdoganata nella scorsa estate, quando Carlo Ancelotti ha avviato la sua avventura napoletana. Via la scaramanzi­a, dunque, anche perché da qualche anno Napoli è considerat­a l’anti Juve per eccellenza e la forza del club non può essere ignorata. L’ha lasciato intendere, l’allenatore, nel corso dell’intervista rilasciata a Diletta Leotta per Dazn. «Lo scudetto deve essere un sogno e non un’utopia. Se fosse un’utopia sarebbe un disastro. Lo possiamo raggiunger­e solo attraverso una grandissim­a impresa, dovremo stare sempre sul pezzo».

FASTIDIO Tante le curiosità, che raccontano un Ancelotti diverso. Come quando svela il momento più seccante delle conferenze post gara. «Le domande più fastidiose sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenament­o e su questo ci basiamo per le nostre decisioni», ha spiegato il tecnico del Napoli che ha sottolinea­to la differenza con gli altri campionati europei. «All’estero, dopo la partita, si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo capisco le reazioni di alcuni allenatori: se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza».

PAPA’ E MISTER Davide, 29 anni, è suo figlio e lavora nello staff tecnico. Tra i due la sinto- nia è perfetta. «Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissim­o, ma lui è bravo a utilizzarl­o come stimolo per migliorars­i».

INCANTO NAPOLI L’allenatore è stato totalmente rapito dalla bellezza della città. «È molto bella. Quando ero a Londra pensavo di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio andarci, mi basta mezz’ora e ci sono. L’immagine che si vede di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro: è una città con molte contraddiz­ioni, ma qua si vive bene. Mi piacerebbe viverci a lungo: mi piace l’aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord», ha concluso Ancelotti.

 ??  ?? Ancelotti (59 anni) e Insigne, un patto di ferro come la stretta di mano fra loro. Tra giocatore e allenatore c’è un ottimo rapporto che incide sui buoni risultati ottenuti in questa stagione dal Napoli GETTY
Ancelotti (59 anni) e Insigne, un patto di ferro come la stretta di mano fra loro. Tra giocatore e allenatore c’è un ottimo rapporto che incide sui buoni risultati ottenuti in questa stagione dal Napoli GETTY

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