Dai diritti tv alla tassa-sicurezza Lega a colloquio con Giorgetti
●A Palazzo Chigi incontro chiesto dai club di Serie A sulle ultime misure varate dal Governo
La Lega Serie A a Palazzo Chigi. Ieri il presidente Gaetano Miccichè e i consiglieri federali Claudio Lotito e Beppe Marotta sono stati ricevuti da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport. È la prima volta che i rappresentanti dei club del massimo campionato hanno incontrato il governo Cinque Stelle-Lega. Il motivo? La richiesta è arrivata dall’assemblea delle società, in modo da fare il punto della situazione sui recenti interventi legislativi che interessano direttamente la Serie A, e in particolare il portafogli dei club. L’altro ieri, in assemblea, c’era un certo malcontento tra i presidenti per le ricadute di tre provvedimenti.
I TRE FILONI Nell’incontro con Giorgetti si è parlato della riforma della Legge Lotti (ex Melandri), nel capitolo che riguarda la ripartizione dei proventi televisivi: il Governo, inserendo una norma ad hoc nel collegato sport della Legge di bilancio, ha deciso di destinare una quota del 10% (circa 120 milioni annui) delle risorse tv all’utilizzo dei giovani cresciuti nei vivai, a discapito della fetta riservata al numero dei tifosi. Paletti selettivi in fatto di minutaggio, molti club si sentono penalizzati. Sul tavolo pure il prelievo tra il 5% e il 10% dagli incassi della biglietteria per contribuire alle spese delle forze dell’ordine impegnate in occasione delle partite, come previsto dal decreto Sicurezza. La stima, a carico delle società di A che già pagano gli steward, sarebbe di 10-20 milioni a stagione. La Lega, infine, ha espresso preoccupazione per gli effetti sulle casse dei club che verranno generati dallo stop alla pubblicità e alle sponsorizzazioni per giochi e scommesse, in vigore dal prossimo giugno secondo i dettami del decreto Dignità. Clima positivo nell’incontro di ieri, la Lega ha riscontrato disponibilità all’ascolto da parte del sottosegretario Giorgetti. Un primo passo, a livello istituzionale, in attesa di capire se ci sarà una qualche revisione in corsa da parte del Governo.