Di Carlo al Chievo «Non mollo neppure di un centimetro»
●Il tecnico: «Serve spirito battagliero, sono convintissimo che ce la possiamo ancora fare»
Bastava vederlo sabato sera a Ferrara dove ha assistito a Spal-Cagliari. L’ultima partita da spettatore interessato. Mimmo Di Carlo aveva una voglia matta di «rientrare». Lo ha fatto ieri al Chievo, casa sua, per la terza volta. Carico a mille. E non c’erano dubbi: «I tifosi sappiano che hanno un tecnico che non mollerà di un centimetro fino alla fine. Dentro di me si è acceso tutto quello che si doveva accendere. Ringrazio il presidente e la società per avermi dato questa possibilità. Siamo a novembre, dobbiamo guardare la classifica meno possibile. Serve lavorare per ricompattare il gruppo. Servirà uno spirito battagliero. Ma questa è una maglia magica. Sono convintissimo che insieme, in ogni modo, ritrovando il nostro spirito di appartenenza di vestire la maglia del Chievo, capiremo che ce la possiamo fare. Il percorso è lungo ma giocheremo con lo spirito Chievo».
CAMPO Di Carlo ha dato la sua ricetta per il campo: «Migliorare condizione, prestazioni, conoscenza. Non avere il timore di un risultato negativo. Tanto i conti si faranno alla fine. Alla ripresa avremo il Napoli, l’importante è lo spirito». Sul modulo l’allenatore ricorda il passato: «Quando ero qui quello di riferimento era il 4-3-1-2, oppure usavo la difesa a tre e quindi un 3-5-2. Ma l’importante è l’interpretazione, l’idea di gioco e il materiale umano a disposizione». Il nuovo tecnico, infatti, dovrà lavorare anche sul recupero degli infortunati di lungo corso: Tomovic, Djordjevic, Cacciatore, Rigoni,, Pucciarelli.
CAMPEDELLI E VENTURA In avvio di presentazione il presidente Luca Campedelli ha fatto anche una minima replica alle parole dell’ex Gian Piero Ventura: «Le voci mi entrano da un orecchio che è grande e mi escono dall’altro che è pure grande».