COACH PETERSON E QUELLA VIA CHE PORTA ALLA HALL OF FAME
Dan riscoperto negli Usa
Per noi... numero 1! Il Coach per antonomasia, il più italiano degli americani, sta finalmente per essere riscoperto anche negli States. A casa sua. Stiamo parlando di Dan Peterson, per noi semplicemente il «Coach», l’uomo che ha allargato i confini della nostra pallacanestro, il tecnico che sta al basket come Arrigo Sacchi sta al calcio, il commentatore che ha messo i jeans al lessico. Per noi della Gazzetta, un amico.
Potete immaginare quanto ci abbia fatto piacere che il Wall Street Journal gli abbia dedicato una «Story» da copertina considerandolo «l’uomo che ha cambiato l’Nba dall’Italia». L’ideale viaggio di ritorno, Peterson vive e lavora a Milano da 45 anni, lo ha fatto per interposta persona uno dei suoi tanti allievi: Mike D’Antoni. Sì perché se il basket Nba ha «preso» qualche sfumatura europea lo deve al coach che sta facendo benissimo con gli Houston Rockets. Mike era il numero 8 dell’Olimpia che firmò tra l’altro lo storico triplete 1986-1987, e non perde occasione per ricordare le sue radici tecniche italiane, non fa altro che citare Peterson. E il leggendario Pat Riley definisce Dan come «il patriarca dell’unione tra basket americano ed europeo». Livio Proli, quando nel 2011 lo richiamò sulla panchina dell’Olimpia (diventata Armani) dopo 24 anni gli chiese una cosa sola: «Coach, restituisca il sorriso ai giocatori...». Sì perché Dan come tutti i leader carismatici faceva gruppo senza alzare la voce, alzando invece autostima e obiettivi.
A 82 anni splendidamente portati, Peterson continua a regalare perle di ironica saggezza alla Woody Allen con quel suo fisico ascetico e una lucidità laser. Nel 2013 è entrato nella Hall of Fame del basket italiano ed era anche tardi. Ora ci auguriamo che il servizio del Wall Street Journal possa aprirgli anche la porta del «Naismith Memorial Basketball Hall of Fame». Tra i «padri» storici del «Gioco» a stelle e strisce, accanto a Rubini, Nikolic e Gamba, coach Peterson ci starebbe alla grande. Per noi... numero 1.