La Gazzetta dello Sport

Geox sposa Penske. Così al via c’è un po’ di tricolore

●Il marchio di calzature trevigiano darà il nome al team statuniten­se. Lopez e Gunther i piloti, Fuoco riserva

- Mario Salvini

Nella stagione 5 della Formula E che parte tra un mese esatto dall’Arabia Saudita ci sarà un team italiano. O almeno per metà italiano. Si chiama GeoxDragon, alleanza tra il marchio trevigiano di calzature e abbigliame­nto sportivo e la squadra statuniten­se di Jay Penske, la Dragon, una delle scuderia che il campionato elettrico l’ha fondato. La presentazi­one ieri nella torre Allianz (sponsor della Formula E) a Milano, col presidente della Geox, Mario Moretti Polegato che ha spiegato: «Quando su un’auto elettrica ho fatto i 280 km tra Milano e Treviso, spendendo 2,50 euro, ho capito che siamo nel mezzo di una rivoluzion­e». Una rivoluzion­e che vuole cavalcare. «Porteremo la bandiera italiana nel mondo», ha proseguito Polegato. Il tutto per al almeno tre stagioni, fino 2020/21. LIVREA Così ieri è nata la prima auto Geox. Telaio Dallara, come da protocollo del campionato, motore Penske (Jay è figlio di Roger, il costruttor­e vincitore di 15 edizioni della 500 Miglia di Indianapol­is), la livrea è ancora un mistero. Peculiarit­à del team, l’anno scorso, erano auto di colori diversi: rossa quella di Jerome D’Ambrosio, bianca quella di José Maria Lopez. Le Geox saranno identiche. la livrea ancora da svelare, si sa che sarà bianconera, con inserti rossi. Al volante ancora Lopez, e il debuttante tedesco Max Gunther, che ha vinto il ballottagg­io col nostro Antonio Fuoco. Tutti e due presenti ieri, il 22enne calabrese, prodotto della Ferrari Driver Academy, sarà terzo pilota.

AMBIZIONE «Siamo sensibili ai temi della sostenibil­ità», ha detto ancora Polegato . «E così che si può cambiare il mondo. E in più la F.E sarà anche un laboratori­o per i nostri materiali». Il tutto con certa ambizione. Geox è già stata anche in F.1, con Red Bull. E adesso è impossibil­e non vedere un parallelo con l’operazione, anche quella ai tempi rivoluzion­aria, di Benetton che diede il proprio nome a un team glorioso. Polegato ha sorriso: «Anche noi siamo qui per vincere».

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I due piloti Gunther (a sin.) e Fuoco con Moretti Polegato di Geox

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