La Gazzetta dello Sport

BMW X5 Il Suv elegante si trasforma E si esalta anche nell’off-road

●La tedesca, alla quarta generazion­e, mette insieme stile e tecnica: il risultato è una sorpresa

- Maurizio Bertera

ATLANTA (USA)

L’abito è da sera, l’anima è da passista. Ma ora sa anche lottare nel fango, sporcandos­i e mostrando doti insospetta­bili. La Bmw X5, giunta alla sua quarta generazion­e, non ha perso le peculiarit­à che l’hanno resa un bestseller sin dai tempi — praticamen­te un ventennio fa — in cui a Spartanbur­g (in Sud Carolina, negli Stati Uniti) nasceva la madre di tutti i Suv, senza sapere che l’originalit­à sarebbe diventata normalità e avrebbe portato oltre due milioni di unità vendute alla Casa di Monaco.

NEL DILUVIO

La notizia — in questo caso — è che alla X5 non basta più essere considerat­a un potente, lussuoso Suv di fascia alta ma può concedersi anche di comportars­i come un vero fuoristrad­a. Come quello che abbiamo vissuto in mezzo a una foresta di conifere, a cento chilometri di distanza da Atlanta, in Georgia, complice un mezzo diluvio tropicale — non previsto alla vigilia — che ha confermato l’ottimo lavoro dei tecnici Bmw sulla nuova serie. Il package off-road è davvero sofisticat­o, a partire dalle sospension­i ad aria su entrambi gli assi: un gioiello tecnico che varia l’assetto in generale, manualment­e e in automatico (da –40 millimetri iniziali per caricare più facilmente a + 40 millimetri nella modalità Rocks).

TECNICA

Insieme al differenzi­ale, alla trazione integrale permanente Xdrive, ai rinforzi in scocca e ai quattro programmi specifici — Snow, Gravel, Sand e il già citato Rocks — le sospension­i danno modo alla X5 di comportars­i bene anche lontano dall’asfalto. Perché è sin troppo facile, magari al volante della top di gamma M50d, inserire l’automatico otto rapporti su un’interminab­ile Interstate Usa: guidabilit­à al massimo livello, assistita dall’immancabil­e serie di sistemi di ausilio alla guida e, volendo, da un «autonomo» di livello 2 che gestisce in piena sicurezza situazioni come il traffico intenso e in colonna. Ma è nel fango e nel terreno sconnesso, tra salite rapide e discese dove solo l’HDC e la formidabil­e camera panoramica sono in grado di rendere veramente sicuri, che la X5 mostra una trazione e una tenuta di strada superiore alle attese.

INTERNI L’abitacolo non mostra pecche: tanto spazio a disposizio­ne, sedili e divano comodissim­i, materiali pregiati, cockpit virtuale da 12,3” e touch screen — sempre da 12,3” — per l’infotainme­nt. Certo, resta un dubbio: ha senso impegnare un’automobile così elegante in percorsi off-road? Dipende dalla passione, però ora ci si diverte molto di più. Quanto allo stile, la nuova serie non deluderà i fans del marchio di Monaco di Baviera: il design è possente ma equilibrat­o (forse solo il posteriore è sin troppo massiccio), ci sono un frontale perfetto, una sky lounge suggestiva con il buio e, per la prima volta, i cerchi da 22”.

SUPER ASSISTENZA La X5 ha, tra i suoi punti forti, anche una connettivi­tà mai vista prima su una Bmw e un parking assistant che ha il pregio non tanto di trovare un posto libero mentre si procede ma di far uscire la vettura dal parcheggio anche se ci sono pochi centimetri a disposizio­ne per la manovra. Tre sono gli allestimen­ti previsti (Business, X-Line e MiSport) mentre sul fronte motoristic­o i propulsori proposti sono due diesel (30d da 265 Cv e 50d da 400 Cv) e il benzina 40i da 340 Cv, in grado di spingere l’auto con brio e affidabili­tà. Detto che i prezzi sono in linea con il blasone — quindi elevati — è facile prevedere che sarà ancora un successo, tanto più che il prossimo anno vedremo anche la versione plug-in.

>Parking assistant e connettivi­tà i punti forti. L’anno prossimo arriverà la elettrica plug-in

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Il frontale con la imponente maschera della Casa di Monaco

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