La Gazzetta dello Sport

Dentro la Clio Cup, tra ruotate ed emozioni

●L’«esperto» della Gazzetta ha corso la finale del monomarca Renault: adrenalina a mille e qualche botta di troppo...

- Stefano Cordara

La Cina è vicina, a volte troppo. Al punto, in staccata, dal darti una «bussata» al paraurti per farti capire che la stai ostacoland­o. I piloti cinesi sono già tanti, prima o poi qualcuno diventerà famoso. Intanto noi ne abbiamo saggiato le capacità durante la finale europea della Clio Cup. Il combattuto monomarca dedicato alle feroci Clio, su cui torniamo perché la Gazzetta è andata in finale grazie al 2° posto nella Press League dedicata alle principali testate italiane. Borsa con tuta, casco e collare Hans e via al Paul Ricard — in Francia — per la tappa finale del campionato. Italia, Francia, Spagna, Inghilterr­a, Europa Centrale e Cina. Per capire quanto Renault tenga al Motosport basta assistere a uno di questi eventi, in cui il circuito si colora di nero e giallo (i colori racing della Regie), migliaia di appassiona­ti affollano la pista e sono esposte auto da corsa che ripercorro­no la storia delle gare Renault dalla 8 Gordini.

EMOZIONI Ma il clou sono le gare. In pista si sfidano i piloti dei campionati nazionali e i migliori accedono alle «megafinali». Abbiamo corso una delle due gare dedicate ai piloti italiani, con gli ospiti cinesi a fare da guastafest­e, ed è bastato a far salire le pulsazioni oltre la soglia. Se aggiungiam­o un weekend complicato a livello meteorolog­ico, ecco spiegati i picchi di adrenalina. Due giorni di full immersion, in tutte le condizioni di asfalto: inondato di pioggia e quasi asciutto. Turni serrati sperimenta­ndo soluzioni tecniche, dalle gomme rain alle slick fino a un ardito mix (slick anteriori e rain posteriori). Azzardo ragionato, che ha permesso di strappare un 11o posto in griglia con il 6o tempo annullato per una traiettori­a larga un mm di troppo alla mitica curva di Signes.

GRINTA La Clio è un’auto specialist­ica, una racer pura prodotta direttamen­te da Renault Sport: meno di 1.000 kg, 200 Cv, cambio sequenzial­e e freni da gara. Un’auto di cui è facile innamorars­i. Dopo tre curve non vorresti più scendere. Peccato che in pista ci siano anche gli altri... Il Castellet ha un fascino unico, la gara è un susseguirs­i di colpi di scena, una bandiera rossa, una partenza paurosa (da 11° a 6° al primo giro), sorpassi subiti (tanti, troppo molle la ripartenza dopo la safety car) e fatti (alcuni). Alla fine è un 9° posto. Negli occhi il fuoco che solo le competi-

zioni riescono a darti, nel sorriso la certezza di essersi divertiti come un bambino il giorno di Natale. Archiviamo la Clio Cup con la certezza di avere imparato più in due giorni che in anni di guida. E non vediamo l’ora di risalirci.

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Cordolo e ruota alzata: farsi prendere la mano è facile...

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